(Teleborsa) - Quello registrato nella giornata di ieri è il
numero più basso di vittime dall'inizio del lockdown (145) oltre che il
miglior auspicio per
l'Italia che oggi, lunedì 18 maggio archivia la
fase più dura e
riapre, con negozi, bar e i ristoranti che potranno rialzare le saracinesche dopo oltre due mesi, nel rispetto delle
linee guida arrivate dopo il serrato confronto
Governo-Regioni (in assenza di quelli regionali trovano applicazione i protocolli o le linee guida adottati a livello nazionale).
Diciotto e 25 maggio. Poi 3 e 15 giugno: la
ripartenza passa da queste
quattro tappe fondamentali. A partire da
oggi, addio alle
autocertificazioni per gli
spostamenti all’interno della propria regione e un ampio ventaglio di
riaperture: bar e ristoranti, negozi di vendita al dettaglio, attività di cura della persona, stabilimenti balneari e spiagge, musei. Semaforo verde anche per
le celebrazioni liturgiche. Protagonisti della
seconda tappa, dal
25 maggio, palestre e piscine che dovranno attenersi a
norme stringenti. Con
giugno, il
turismo scalda i
motori. Dal
3 gli italiani non solo potranno spostarsi da una regione all’altra
senza l’autocertificazione ma anche da e per altri
Stati Europei. Modalità ancora da definire ma il DPCM chiarisce che non saranno soggetti ad alcuna limitazione gli spostamenti dall’UE, area Schengen (compresa la Svizzera), Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del nord, Andorra, Principato di Monaco Repubblica di San Marino e Stato della Città del Vaticano.
Arriviamo così al
15 giugno, ultima delle quattro tappe, quando toccherà a
teatri, cinema oltre a
quello che Conte ha definito
"un ventaglio di offerte varie per i bambini a carattere ludico ricreativo" aprire le
danze di un'
estate "diversa" destinata a restare comunque
indimenticabile nella
memoria storica del Paese e dei
cittadini.