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FCA, Gualtieri: "Garanzia ha un costo e delle condizionalità"

E spiega che la decisione di concedere il prestito da 6,3 miliardi ha una ratio: "Legare all'Italia la grande multinazionale nascente dalla fusione con PSA"

Finanza
FCA, Gualtieri: "Garanzia ha un costo e delle condizionalità"
(Teleborsa) - Il Ministro dell'Economia Roberto Gualtieri mette a tacere la polemica, squisitamente politica, sul maxi prestito da 6,3 miliardi chiesto da FCA con le garanzie statali, ed appoggia le richieste dei sindacati, che hanno chiesto un maggio impegno del Gruppo su investimenti ed occupazione.

"Fiat Italia paga le tasse in Italia e quindi può accedere a questa liquidità garantita", ha premesso Gualtieri a Quarta Repubblica su Rete 4, rispondendo a chi ha fatto notare che il Gruppo ha sede in Olanda. "Stiamo parlando di una multinazionale globale che abbiamo il dovere di tenere ancorata in Italia".

Il Ministro poi ha chiarito che sono stati richiesti dal governo requisiti "aggiuntivi" a Fiat, in particolare la necessità di confermare e rafforzare tutti gli investimenti in Italia, il divieto di delocalizzare, la garanzia occupazionale e la puntuale rendicontazione degli investimenti concordati. "Ci sarà un monitoraggio dell'attuazione", ha assicurato.

"FCA - ha sottolineato - si è impegnata a utilizzare le risorse per sostenere la liquidità della filiera automotive, il che è utile e apprezzabile".

Il titolare del MEF ha infine precisato che si tratta di "un prestito, non un regalo" e sarà "ripagato con gli interessi e anche con un costo della garanzia", spiegando che per consuetudine "sui grandi prestiti a differenza di quelli piccoli la garanzia ha un costo". "Lo Stato per fare un esempio ci guadagnerebbe circa 150 milioni di euro", ha concluso.

In un post su Facebook, Gualtieri ha fatto accenno anche alla fusione FCA-PSA, ricordando che il nuovo gruppo multinazionale ha scelto di aver sede in Olanda considerata come "campo neutro rispetto ai due paesi europei, Italia e Francia, e agli Stati Uniti". "Proprio la sfida della fusione - ha spiegato - soprattutto in un quadro reso ancora più incerto non solo dalla transizione verso la mobilità sostenibile e l'auto elettrica, ma dalla crisi economica globale innescata dal coronavirus, rendeva particolarmente pressante l'esigenza di usare pienamente le condizionalità previste dal decreto liquidità per preservare e rafforzare l'ancoraggio in Italia di FCA e di rilanciare gli investimenti, l'innovazione e l'occupazione in una filiera strategica per il futuro industriale ed economico del nostro paese".
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