(Teleborsa) -
Riflettori puntati oggi sul Ministro della Giustizia
Bonafede con il Governo alla prova in
Senato, sulle
due mozioni di sfiducia, presentate nei confronti del
Guardasigilli pentastellato.
La prima, presentata dal
centrodestra, individua il "
culmine del fallimento complessivo" dell'operato del Ministro
, nella vicenda della nomina del capo del
Dap (Dipartimento dell'Amministrazione penitenziaria). La seconda, di
+Europa e definita "mozione Tortora", con riferimento alla vicenda di malagiustizia di cui fu vittima il popolare
presentatore televisivo, vuole
sfiduciare il ministro criticandone la generale gestione del comparto affidato al suo ministero "in senso giustizialista e populista". Di fatto, due mozioni "costruite" su
opposte motivazioni.
Bonafede, in un lungo intervento, ricostruisce le tappe della
vicenda e respinge tutte le
accuse: "Su Di Matteo
ampiamente sgomberati tutti gli pseudo-dubbi. Falsa l'immagine di un governo che avrebbe spalancato le porte delle
carceri ai detenuti più pericolosi".L'intervento più atteso era senza dubbio quello del leader di
Italia Viva Matteo Renzi che ha
scoperto le carte solo in Aula tenendo il
Governo sulle spine fino all'ultimo:
"Voteremo contro le mozioni di sfiducia, ma riconosciamo al centrodestra e Emma Bonino di aver posto dei temi veri. La sua mozione non
era strumentale" ha detto il leader di IV durante quello che ha definito "
l'intervento più difficile della mia esperienza politica". Dunque,
Governo pronto a tirare un
sospiro di sollievo. Dopo la
discussione generale, è prevista la replica del Ministro. Quindi avranno luogo le dichiarazioni di voto. Alla fine delle dichiarazioni di voto si svolgeranno le votazioni. Saranno indette due
"chiame". Ciascun senatore voterà dal posto, con entrata nell'emiciclo scaglionata a gruppi di
50 ogni dieci minuti, secondo l'ordine alfabetico.