(Teleborsa) -
Ripartenza: più facile in teoria che nella pratica. Le
incognite sono ancora
tante. Troppe. Grido d'allarme di
Federturismo e delle
20 filiere che rappresenta: il
settore è ormai senza ossigeno, senza nuovi interventi difficile qualsiasi
ripresa, considerando che per un po' di tempo dovremo convivere con un concetto di
mobilità "diversa" rispetto allo scenario pre-Covid.
"Siamo consapevoli che il settore del turismo richiede ulteriori interventi" queste le parole pronunciate dal Presidente del Consiglio, e siamo tutti d’accordo. Vorremmo però conoscere anche le misure - dichiara la Presidente designata di Federturismo Confindustria
Marina Lalli Bertolino - in cui si concretizzerà questo intervento. Il t
empo sta scadendo e la sofferenza delle imprese del turismo sta diventando insopportabile.
La
cura che serve al Paese - si legge - non può consistere in
provvedimenti tampone e in misure che non servono alle aziende: il bonus vacanza così come è stato concepito non è un aiuto ma un aggravio. Per non parlare del fatto che si chiede agli operatori, in un momento in cui hanno un grande bisogno di liquidità, di
anticipare l'80% al cliente. "Sul fronte fiscale abbiamo ottenuto l'abolizione della prima rata dell'Imu ma non per tutte le imprese turistiche, chiediamo quindi un‘estensione e lo stralcio per l’intero 2020 così come l’abolizione della Tari".
Un grido d'allarme quello lanciato da Federturismo che rappresenta 20 filiere, "molte delle quali ignorate dal Decreto") che necessita di una
risposta quanto mai urgente. Per ripartire c'è bisogno "di un
vero aiuto. Per questo, auspicando che il testo possa migliorare nel passaggio in Parlamento, chiediamo al Governo di mettere in campo tutte le forze possibili per un intervento i
mportante e mirato per il nostro settore".(Foto: by Erik Odiin on Unsplash)