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Istat, export crolla ai minimi dal 1993

Economia, Macroeconomia
Istat, export crolla ai minimi dal 1993
(Teleborsa) - Ad aprile, il peggioramento delle condizioni della domanda internazionale e le misure di contenimento dell’epidemia da Covid-19 adottate in Italia e nei principali paesi partner, determinano un’eccezionale contrazione dell’export verso i paesi extra UE.

E' quanto rileva l'Istat che spiega come alla caduta tendenziale dell’export – la più ampia registrata dalla nascita del mercato unico europeo nel 1993 – contribuisca per 20 punti percentuali la netta riduzione delle vendite di beni strumentali. In deciso calo anche l’import, alla cui flessione tendenziale contribuisce maggiormente la diminuzione degli acquisti di energia e beni intermedi (rispettivamente per 15 e 8 punti percentuali).

La più marcata discesa dell’export, rispetto all’import, si traduce in un saldo commerciale lievemente negativo. La diversa dinamica, in aumento, dell’import di beni di consumo non durevoli riflette in parte il forte incremento di acquisti dalla Cina di manufatti di materie tessili e, in particolare, di dispositivi e indumenti di protezione.

Ad aprile, l'Istituto di statistica stima, per l’intescambio commerciale con i paesi extra UE27, una netta riduzione congiunturale per le esportazioni (-37,6%) e, in misura meno ampia, per le importazioni (-12,7%).

La marcata contrazione su base mensile dell’export riguarda tutti i raggruppamenti principali di industrie ed è particolarmente accentuata per beni di consumo durevoli (-77%) e beni strumentali (-45,6%). Dal lato del’import, si rilevano ampie flessioni congiunturali per energia (-36,3%), beni di consumo durevoli (-26,7%) e beni strumentali (-19,9%); in aumento soltanto i beni di consumo non durevoli (+5,7%).

La stima del saldo commerciale ad aprile 2020 è pari a -148 milioni (era +2.928 milioni ad aprile 2019). Diminuisce l’avanzo nell’interscambio di prodotti non energetici (da +6.354 milioni per aprile 2019 a +1.179 milioni per aprile 2020).
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