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Bankitalia, Visco: "Crisi senza precedenti e forte incertezza. Ma ce la faremo"

PIL potrebbe crollare tra 9% e 13%, "significative ripercussioni" sul mercato del lavoro

Economia, Politica
Bankitalia, Visco: "Crisi senza precedenti e forte incertezza. Ma ce la faremo"
(Teleborsa) - "Ce la faremo partendo dai punti di forza di cui qualche volta ci scordiamo; affrontando finalmente le debolezze che qualche volta non vogliamo vedere". Il Governatore Ignazio Visco, nelle Considerazioni finali, presentate in streaming in occasione della Relazione annuale della Banca d’Italia, sceglie la strada della chiarezza che richiama la gravità della situazione senza rinunciare alla speranza.



La crisi causata dal coronavirus - esordisce - è "senza precedenti nella storia recente", l'incertezza sulla ripresa "è forte" e quest'anno il PIL italiano potrebbe subire una contrazione tra il -9% e il -13%.

L’impatto della recessione e delle misure messe in campo per contenerne le conseguenze è forte sulle finanze pubbliche, ha proseguito, ricordando che nel quadro macroeconomico del Governo si prevede per il 2020 un disavanzo del 10,4% del PIL e un aumento del peso del debito pubblico sul prodotto di 21 punti percentuali, al 156 per cento. "Nel primo trimestre - ha chiarito- il PIL ha registrato una flessione dell'ordine del 5%" e gli indicatori disponibili ne segnalano una caduta ancora più marcata nel secondo".

Visco ha anche ricordato che la recessione legata alla pandemia da Covid-19 "avrà significative ripercussioni sul mercato del lavoro", con i giovani particolarmente colpiti. Rispetto ad altri paesi gli effetti sull’occupazione sono contenuti in Italia dalla sospensione dei licenziamenti e dall’ampio ricorso alla Cassa integrazione guadagni, che ha finora coinvolto circa sette milioni di lavoratori, quasi la metà dell’occupazione privata alle dipendenze". "La partecipazione al mercato del lavoro è caduta di quasi 300.000 unità, scoraggiata dal peggioramento delle prospettive economiche e dalle limitazioni alla mobilità e alle attività produttive che persistono in alcuni settori", dice.

Non solo: l'esito della crisi nel quale il Paese, con il resto del mondo, è stato gettato dal coronavirus rischia di ampliare le forbici tra chi possiede di più e chi di meno. Nella relazione di via Nazionale si stima che la crisi economica porterà a una riduzione del reddito che per il 20% di famiglie con redditi inferiori ("il quinto più basso della distribuzione") sarà "due volte più ampia di quella subita dalle famiglie appartenenti al quinto più elevato" ovvero al 20% che ha redditi maggiori.

Per indicare una via d'uscita alla crisi causata dal coronavirus, Visco cita l'economista John Maynard Keynes richiamando al concetto di "giustizia sociale per ridurre le disuguaglianze".

Ruolo chiave quello giocato dalla Banca centrale europea, il cui consiglio "è intervenuto con immediatezza" e soltanto a marzo e aprile ha portato a 10 miliardi il ritmo d'investimento in Btp e affini del primo programma di acquisti, a cui "si sono aggiunti ulteriori interventi, di ammontare anche più alto, nel contesto del nuovo programma di acquisti" denominato Pepp. La discesa dello spread Btp-Bund nelle ultime settimane "è confortante; riflette l'azione della politica monetaria e le iniziative europee per il sostegno dell'attività produttiva e il lavoro e per il rilancio degli investimenti". Ma il differenziale "è ancora quasi il doppio di quelli di Spagna e Portogallo, su valori che non trovano giustificazione nei fondamentali della nostra economia".

Semaforo verde per il Recovery fund proposto dalla Commissione europea sul piano di rilancio delle economie post pandemia che, dice Visco, "sarebbe il primo passo verso un'unione di bilancio e il completamento del disegno europeo", oltre che "un'opportunità importante". Non manca un avvertimento: "i fondi europei non potranno mai essere "gratuiti" perché "il debito europee è debito di tutti", quindi l'invito affinchè ogni paese utilizzi le risorse messe a disposizione dalle istituzioni europee con "pragmatismo, trasparenza e, soprattutto in maniera efficiente”.


Un quadro dominato dall'incertezza, ma "l’economia italiana deve trovare la forza di rompere le inerzie del passato e recuperare una capacità di crescere che si è da troppo tempo appannata. Nonostante le profonde ferite della crisi e le scorie non ancora assorbite di quelle precedenti, le opportunità in prospettiva non mancano; il Paese ha i mezzi per coglierle". L'incertezza oggi è forte" ma - sottolinea il Governatore, "'oggi da più parti si dice si dice "insieme ce la faremo". Lo diciamo anche noi".

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