(Teleborsa) - La
Commissione Contenziosa del Senato ha
accolto i ricorsi sul taglio dei vitalizi presentati dagli ex parlamentari. In sostanza, è stata annullata la delibera dell’Ufficio di Presidenza di Palazzo Madama che ricalcolava col sistema contributivo l’assegno per gli ex senatori. Non solo, bisognerà anche restituire quanto tagliato dall’ottobre 2018 – quando il provvedimento fu approvato su pressing del Movimento 5 Stelle – a oggi.
Esulta, ovviamente,
Maurizio Paniz, ex deputato e avvocato che ha difeso nel ricorso la maggior parte degli ex senatori che hanno presentato ricorso. La delibera – ha detto all’Ansa – è stata annullata perché ritenuta ingiustificata a fronte della giurisprudenza consolidata della Corte Costituzionale e del diritto dell’Unione europea, in base alla quale di fronte a una situazione consolidata gli interventi di riduzione degli importi devono rispondere a
cinque requisiti, nessuno dei quali era stato rispettato dalla delibera.
I MOTIVI DELL'ANNULLAMENTO - "In primo luogo
non deve essere retroattivo, mentre questo taglio lo era;non deve avere effetti
perenni, come invece li aveva la delibera; non deve riguardare
una sola categoria ma deve essere "erga omnes", mentre qui si colpivano solo gli ex parlamentari;deve essere
ragionevole, mentre questo taglio raggiungeva l’8% degli importi;infine deve indicare dove vanno a finire i
risparmi che non possono finire nel grande calderone del risparmio, e anche su questo punto la delibera era carente”.
FURIA M5S - Cavallo di battaglia del Movimento CinqueStelle fin dalla prima ora, lo
stop al taglio ha mandato letteralmente su tutte le furie i pentastellati, dal Ministro degli Esteri
Luigi Di Maio a
Vito Crimi. Il
PD fa sapere di essere “totalmente contrario” alla decisione come anche la
Lega.