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PIL, Bonomi: temiamo calo a doppia cifra

Economia
PIL, Bonomi: temiamo calo a doppia cifra
(Teleborsa) - Confindustria prevede una perdita a doppia cifra del PIL italiano per quest'anno. Lo ha detto il Presidente Carlo Bonomi, nel corso di un evento organizzato dall'Unione degli Industriali della Provincia di Varese.

"La ripresa ha avuto un primo rimbalzo ma adesso sta flettendo tant'è, e lo presenteremo sabato negli scenari del nostro Centro studi, noi purtroppo temiamo per quest'anno una perdita del PIL in doppia cifra - ha affermato il numero uno degli Industriali - Una ferita molto importante, in un momento in cui non è che avevamo un'economia che brillava: ricordo che entriamo nella crisi con tre punti di PIL ancora inferiori rispetto al 2009, quindi non avevamo ancora recuperato il PIL di 11 anni prima quando arriva la pandemia".

Per Bonomi "dire no al MES solo per una questione politica è inaccettabile. Abbiamo di fronte dei dati che stanno segnalando una ulteriore recrudescenza della pandemia, abbiamo dovuto in questi mesi registrare alcune carenze del nostro sistema sanitario e io mi chiedo come ancora oggi stiamo discutendo se prendere o non prendere il MES, che "doveva essere stato accettato, portato in Italia e investito in progetti importanti per la sanità" - ha affermato Bonomi sottolineando "che è uguale a tutti gli altri investimenti, con una condizionalità minore rispetto al Recovery Fund. Noi - ha concluso - quei 37 miliardi avremmo già dovuto spenderli, non discutere se prenderli o no".

Quanto ai recenti segnali di distensione con il Governo: "Noi siamo imprenditori, guardiamo i numeri, guardiamo i fatti, quindi colgo con piacere, con speranza, questa apertura che è stata data ma la misureremo nei fatti"-

Non manca, però, una stoccatina finale. "Non vediamo una visione di medio-lungo periodo del Paese da parte della politica", ha proseguito, "vediamo un sommarsi di progetti più o meno interessanti ma senza una visione Paese. In un momento di grande crisi abbiamo un'occasione storica di avere l'Europa che fa veramente l'Europa, però noi abbiamo la responsabilità di rispondere non guardando al dividendo elettorale ma a una crescita di medio e lungo periodo".
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