(Teleborsa) - Aggressivo ribasso per
Johnson & Johnson, che passa di mano in perdita del 2,15%.
Il gruppo ha annunciato una
trimestrale migliore delle aspettative degli analisti ed ha
alzato la guidance 2020, ma il titolo del colosso farmaceutico americano soffre l'annuncio dello
stop alla fase sperimentale del vaccino anti-Covid dopo che uno dei partecipanti ai test ha manifestato una reazione avversa.
Nel terzo trimestre, J&J ha riportato un utile netto in rialzo del 106% a 3,5 miliardi di dollari, pari a 1,33 dollari per azione. Escluse le poste straordinarie, l'EPS è salito a 2,2 dollari, sopra il consensus fermo a 1,98 dollari. I
ricavi sono cresciuti del 2,4% a 21,2 miliardi, contro i 20,2 miliardi attesi dal mercato.
Per l'intero anno J&J si aspetta vendite comprese tra 81,2 e 82 miliardi di dollari, mentre l'utile per azione, su base rettificata, è previsto tra 7,95 e 8,05 dollari (in precedenza era tra 7,75 e 7,95 dollari).
Lo scenario su base settimanale della
multinazionale americana che produce farmaci e prodotti per la cura personale rileva un allentamento della curva rispetto alla forza espressa dal
Dow Jones. Tale ripiegamento potrebbe rendere il titolo oggetto di vendite da parte degli operatori.
Lo status tecnico di breve periodo di
Johnson & Johnson mette in risalto un ampliamento della performance positiva della curva con prima area di resistenza individuata a quota 149,8 USD. Rischio di eventuale correzione fino al target 147,6. Le attese sono per un aumento della trendline rialzista verso l'area di resistenza 152,1.