(Teleborsa) -
L'export italiano verso i paesi extra Ue è andato a gonfie vele a settembre, con un
forte aumento dell'8,3%, ed è tornato a crescere
anche su base annuale, con un incremento
del 3%.
E' quanto rileva l'Istat nell'ultimo rapporto mensile, in cui si segnala che la crescita delle esportazioni è estesa a tutti i raggruppamenti principali di industrie, ma più significativa per beni strumentali (+11,5%) e beni intermedi (+10,6%); minimo è invece il contributo (0,2 punti percentuali) delle maggiori vendite di energia (+12,6%).
La dinamica positiva dell’export - si precisa - è anche influenzata da
movimentazioni occasionali di elevato impatto come la
cantieristica navale verso gli Stati Uniti, al netto delle quali si stima una crescita congiunturale meno ampia (+4,3%) e una lieve flessione tendenziale (-0,7%).
L’import, invece, dopo gli aumenti dei tre mesi precedenti,
registra un calo congiunturale (-2,7%), più ampio per beni di consumo durevoli (-12,1%) e beni intermedi (-4,2%); in aumento solo gli acquisti di energia (+4,2%).
Il
saldo commerciale a settembre è quindi
in surplus per 5.322 milioni (era +2.785 milioni a settembre 2019). Aumenta l’avanzo nell’interscambio di prodotti non energetici (da + 5.931 milioni per settembre 2019 a +7.002 milioni per settembre 2020).
Al netto del Regno Unito, si stima che l’export aumenti del 10,5% su base mensile e del 3,7% su base annua. L’import registra un lieve calo sul mese (-2,5%) e un’ampia flessione sull’anno (-12,2%). Il saldo commerciale è pari a +3.974 milioni (era +1.524 milioni a settembre
Un trimestre estivo straordinario
Nel
trimestre luglio-settembre, per
l’export si registra un
aumento del 34% rispetto al trimestre precedente, grazie soprattutto ai beni di consumo durevoli (+85,7%), beni strumentali (+47,6%) ed energia (+32,6%).
Nello stesso periodo, l’aumento congiunturale
dell’import (+17,5%) interessa quasi tutti i raggruppamenti ed è più ampio per beni di consumo durevoli (+66,7%) ed energia (+26,7%). In lieve calo gli acquisti di beni di consumo non durevoli (-2,0%).
Torna in attivo il confronto su annoA settembre 2020,
l’export registra una
crescita su base annua del 3%, cui contribuisce l’aumento delle vendite di beni strumentali (+11,1%) e beni intermedi (+6,3%).
L’import, invece, segna ancora una
flessione ampia (-12,4%) sebbene in attenuazione (-16,6% in agosto), spiegata soprattutto dal forte calo degli acquisti di energia (-46,7%). Aumentano su base annua gli acquisti di beni intermedi (+11,1%).
Sul fronte dell’export, i
Paesi più attivi sono
Cina (+33,0%), paesi
MERCOSUR (+16,1%),
Svizzera (+15,7%),
Turchia (+13,8%) e
Stati Uniti (+11,1%), mentre risultano in netto calo le vendite verso paesi OPEC (-14,8%) e paesi ASEAN (-13,3%).
Sul fronte delle importazioni, invece, gli
acquisti da
Russia (-41,8%),
India (-30,7%),
Turchia (-16,1%),
Stati Uniti (-15,8%) e
Regno Unito (-15,4%) registrano flessioni tendenziali molto più ampie della media delle importazioni dai paesi extra Ue27. Aumentano gli acquisti dai paesi OPEC (+6,3%).