(Teleborsa) - Una
Pubblica Amministrazione più digitale, più snella, più efficiente: il Covid-19 e lo smart working hanno dato una netta accelerazione al processo di digitalizzazione degli uffici pubblici. La pensano così i dipendenti pubblici ed anche buona parte dei cittadini.
E' quanto emerge dalla ricerc
a "La PA oltre il Covid, realizzata da
FPA, una società del Gruppo
Digital360, presentata oggi in apertura di
"FORUM PA 2020 Restart Italia". La ricerca è stata realizzata attraverso un’indagine demoscopica condotta in collaborazione con l'Istituto Piepoli su un campione di 1000 persone rappresentativo della popolazione italiana e una seconda indagine su oltre 2000 persone che compongono il PanelPA della community di FPA.
Dall'analisi emerge che il
57% degli intervistati rileva già oggi u
n miglioramento nella PA digitale, mentre il 21% lo evidenzia come fatto negativo e solo il 9% non vede una PA più digitale.
Per il 53% delle persone, poi, lo
smart working è un’opportunità per un’amministrazione più efficiente e moderna, quota ben superiore al 29% che lo considera un rischio per l’assenteismo e comportamenti opportunistici (il 13% lo ritiene ininfluente).
Tra le istituzioni pubbliche impegnate nella gestione dell’emergenza gli italiani mettono al
primo posto le strutture
sanitarie (ne è soddisfatto il 67%), poi i
Comuni (60%), le
Regioni (60%) e più in basso l
e istituzioni nazionali (56%).
Lo
smart working piace anche ai
dipendenti pubblici - il 55,1% degli intervistati - ma si chiede un
"salto di qualità" sugli obiettivi: per il 42,8% la pratica della valutazione non è cambiata, per il 44,6% non ci sono ancora cambiamenti in questo senso ma segnali di miglioramento, solo il 12,6% vede un reale cambiamento.
Va migliorata anche la
comunicazione interna: per il 40,6% vi sono segnali di cambiamento per il 36,1% non c’è miglioramento o questo è insufficiente (il 36,1%).
L’amministrazione pubblica , secondo il 50% degli utenti ed il 60% dei pubblici dipendenti, deve prepararsi a
gestire la grande mole di risorse che arriveranno dal
Recovery Fund e necessita di una
cabina di regia e l'assunzione di
nuovi profili professionali qualificati per gestire al meglio i progetti. E per gli italiani le risorse europee devono andare prioritariamente alla salute e poi istruzione-formazione.