(Teleborsa) - Non accenna a placarsi lo
scontro tra i sindacati e la ministra per la PA Fabiana Dadone. Dopo che ieri i sindacati
avevano confermato la proclamazione dello
sciopero nei settori pubblici, denunciando
risorse insufficienti per i sindacati della Pubblica Amministrazione per il
rinnovo dei contratti 2019/2021, Dadone aveva scritto in un post su Facebook di trovare "
fuori scala l'atteggiamento dei sindacati", respingendo "al mittente
complottismi che da molti membri a vari livelli istituzionali non mi sarei mai aspettata" e che gli impegni del Governo "non saranno mai e poi mai conseguenza di
atti intimidatori".
"La prego di spiegare che l'esercizio del diritto allo sciopero
non è una minaccia ma una
sacrosanta protesta" da parte di rappresentanti dei lavoratori, aveva risposto il leader della Uil
Pierpaolo Bombardieri, in diretta streaming, durante l'incontro tra il premier Giuseppe Conte, e i tre segretari generali di Cgil, Cisl e Uil. "Siamo davvero stupiti dalle parole della ministra Dadone perchè sono assolutamente
fuori luogo", aveva aggiunto la segretaria generale della Cisl,
Annamaria Furlan, durante lo stesso incontro.
Stamattina è arrivata la contro-replica della ministra per la Pubblica amministrazione. Per quanto riguarda "lo stanziamento dei 400 milioni per i rinnovi dei contratti" della Pa "
rimango abbastanza attonita di fronte al fatto che i sindacati lamentino una carenza di risorse e siano pronti a dichiarare lo sciopero", ha dichiarato ospite di Agorà su Rai 3. I 400 milioni, ha sottolineato Dadone, "si aggiungono alle risorse stanziate nella precedente manovra, per i rinnovi dei contratti del personale pubblico. Non si parla di poche risorse". "Sto già lavorando col Mef per riuscire a reperire nuove risorse", ha spiegato a proposito della Legge di bilancio, "ma voglio chiarire ai sindacati che, dal mio punto di vista,
è esagerato brandire l'arma-diritto dello sciopero di fronte a uno sforzo che è notevole, per la PA, in una situazione come questa".