(Teleborsa) - I discorsi sulla rete unica potrebbero finire per distogliere l’attenzione dalla necessità di accelerare l'installazione della fibra o, peggio, potrebbero portare a rallentare il processo. È il timore del numero uno di Iliad in Italia,
Benedetto Levi, che conferma l'ingresso della compagnia francese nel
segmento del fisso in Italia nel 2021 "entro l'estate" in una intervista al Sole 24Ore.
L'AD della compagnia, che ha un
accordo con Open Fiber per entrare nel mercato dell'ultraboardband fisso, ha affermato che "dalle informazioni che ho devo dire che i piani di investimento e sviluppo della rete starebbero andando avanti indipendetemente da tutto. Detto questo la priorità è che la fibra arrivi nella case e il più rapidamente possibile.
Qualsiasi rallentamento sarebbe deleterio".
Levi è consapevole che sulla fibra stiano investendo molto storici player del settore, ma non si dice spaventato dalla concorrenza e cita ciò che è successo nel campo della telefonia mobile: "Anche quando siamo entrati nel mobile ci hanno detto che non avremmo avuto risultati. Faccio presente che
in due anni e mezzo abbiamo raggiunto circa 7 milioni di utenti, con una quota di mercato poco sotto il 10%".
L'AD, parlando della
lettera che gli operatori hanno inviato a
CDP sul tema della rete unica spiega: "La volontà della lettera era ribadire che
siamo disponibili e interessati a sapere cosa sta succedendo e dare il nostro apporto per contribuire all'avanzamento del progetto". E ancora: "Stiamo parlando di investimenti importanti fatti delle compagnie in questo Paese e se penso a noi e al lavoro che stiamo facendo per creare da zero la nostra rete, non posso non pensare alle tante aziende coinvolte che lavoranno su questo e all'occupazione che ne consegue". Levi ricorda come la stessa Iliad abbia
investito 1,2 miliardi per acquistare le frequenze 5G in Italia.