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Piazza Affari, banche al centro dell'attenzione per possibili fusioni

Finanza
Piazza Affari, banche al centro dell'attenzione per possibili fusioni
(Teleborsa) - L'indice dei titoli bancari in Italia ha chiuso oggi la giornata in rialzo dell'1,47%, sovra-performando il FTSE MIB, che ha terminato le contrattazioni a +0,50%. Al centro delle attenzioni sono state però soprattutto Unicredit, Banco BPM e Mediobanca e BPER che hanno chiuso rispettivamente al +2,05%, +3,74%, +1,71% e +2,21%, spinte dalle indiscrezioni di possibili operazioni di consolidamento per la seconda parte dell'anno.

Equita ha sposato le ipotesi del Sole 24 Ore (che hanno origine dall'arrivo alla guida della banca milanese di Andrea Orcel) su un ritorno di fiamma di Unicredit con Mediobanca. "Dal punto di vista industriale riteniamo che l'integrazione - ha indicato Equita in una nota - possa essere sensata, in quanto darebbe forte impulso alla crescita della divisione Corporate & Investment banking di Unicredit, oltre a permettere di acquisire quote di mercato nel consumer banking e maggiore esposizione al Wealth Management, riducendo la volatilità dei risultati" di Piazza Gae Aulenti.

"Le sinergie di capitale potrebbero anche essere rilevanti in quanto l'attuale deduzione della quota di Generali da Mediobanca potrebbe scomparire in una integrazione", sottolinea invece RedBurn, la quale evidenzia che "tuttavia, l'alto premio che Mediobanca potrebbe chiedere, la necessità di fare affidamento sull'avviamento per finanziare i costi di integrazione e una possibile acquisizione del Monte dei Paschi rendono meno probabile un'ipotetica fusione" tra UniCredit e Piazzetta Cuccia.

Secondo gli analisti di Intesa Sanpaolo, per Unicredit potrebbe essere "più interessante una potenziale integrazione con Banco BPM". E nell'evidenziare che "entrambe le opzioni", cioè anche quella con Mediobanca "non si escludono a vicenda" considera "molto meno interessante la potenziale acquisizione di Carige". Infine "la possibilità di un tie-up con MPS non può essere esclusa in questa fase". Quella con la banca senese, a meno di cospicue doti da parte del Tesoro, sarebbe la fusione che creerebbe meno valore per Unicredit, solo 320 milioni di euro.

Il consolidamento che porterebbe alla maggior creazione di valore, secondo i calcoli de Il Sole 24 Ore, è quello tra Unicredit e Banco BPM, con benefici per oltre 3 miliardi. Secondo Intesa Sanpaolo, questa operazione "rafforzerebbe il posizionamento commerciale di Unicredit in Lombardia, permetterebbe sinergie di costo, così come benefici di capitale dalla trasformazione della DTA di Banco BPM in credito d'imposta". Al secondo posto per creazione di valore c'è la fusione con Mediobanca (benefici per 2,9 miliardi di euro), che però secondo gli analisti di Intesa non aiuterebbe "a rafforzare il posizionamento competitivo nelle attività di banca commerciale", pur portando benefici nell'investment banking e nelle attività di digital banking.
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