(Teleborsa) - Il
Fondo Monetario Internazionale prevede un generale
ridimensionamento dei deficit di bilancio a partire da quest'anno, di fronte ad un'accelerazione della crescita, dopo l'impennata registrata durante la pandemia a causa dell'aumento della spesa. E' quanto emerge dal Fiscal Monitor del FMI, in base al quale i deficit caleranno in media
dal 7,6% del 2020 al 2,3% nel 2026. Il
debito pubblico mondiale, salito su livelli record nel 2020 al 97% del PIL, per effetto delle misure di stimolo messe in campo dai governi per fronteggiare l'emergenza, dovrebbe mantenersi
poco sotto la soglia del 100% nel medio termine.
Anche
per l'Italia è previsto un graduale r
ientro del deficit dal 9,5% del 2020
all'1,8% nel 2026, mentre per
quest'anno è atteso un deficit
all'8,8%. Il debito dovrebbe portarsi dal 157,1% atteso per quest'anno al 151% del PIL nel 2026. La pressione fiscale, già in crescita prima della pandemia al 47,1%, dovrebbe raggiungere n picco del 47,9% quest'anno, ai massimi dal 2014, per poi riportarsi al 46,7% nel 2026. La spesa pubblica, balzata al 57,3% nel 2020, tornerà al 48,4% nel 2026.
L'FMI fa un cenno anche alla
campagna vaccinale, indicando che il
costo "si ripagherà da solo" e che una campagna più rapida potrebbe generare
fino a 1.000 miliardi di dollari di maggior gettito cumulato da qui al 2025, consentendo di risparmiare migliaia di miliardi di dollari di spesa in misure di sostegno.
Nel medio periodo - sottolinea l'FMI - sarà
necessario bilanciare il rischio di un
aumento del debito con il rischio di
ritiro prematuro delle misure di supporto, che potrebbe rallentare la ripresa. In tale senso, appaiono dunque "cruciali" strategie credibili che ridisegnino le regole di bilancio e introducano riforme della tassazione.
Il Fondo Monetario consiglia ai governi di
"prendere in considerazione" un prelievo "temporaneo" sui redditi elevati e sui patrimoni, per favorire la ripresa post Covid e provvedere alla copertura del fabbisogno legato alla pandemia, oltre ad attuare riforme fiscali nazionali ed internazionali finalizzate a migliorare l'accesso ai servizi di base e le reti di protezione e centrare l'obiettivo di sviluppo sostenibile.