(Teleborsa) - Riduzione delle emissioni di CO2, risparmio di energia e maggiore sicurezza: questi gli obiettivi principali del nuovo
raccordo ferroviario realizzato all’interno dello stabilimento
Versalis a Mantova ed entrato in funzione da qualche settimana per il trasporto dell’
olone alla
Radici Chimica di Novara.
L’olone (KA Oil) è uno dei principali intermedi chimici utilizzati nella produzione di
acido adipico e nella filiera della poliammide 66, core business di Radici Chimica e alla base delle successive lavorazioni di RadiciGroup nell’ambito dei
tecnopolimeri e delle soluzioni tessili avanzate. Versalis, società chimica di
Eni, lo produce solo nello stabilimento mantovano dal quale RadiciGroup ne ritira alcune decine di migliaia di tonnellate all’anno.
«Prima della realizzazione del raccordo – ha precisato
Massimo De Petro, CPO Strategic Materials & Logistics di RadiciGroup - questo intermedio lasciava il sito Versalis di Mantova su camion per raggiungere il vicino scalo ferroviario di Mantova Valdaro e proseguire poi su rotaia fino alla Radici Chimica di Novara, dove già da tempo esiste uno scalo interno. Grazie a questo investimento ora siamo in grado di organizzare la logistica dell’olone completamente via ferro-cisterna, garantendo anche una maggiore sicurezza nella movimentazione dei materiali e nel loro trasporto».
“Mantova ha una sua peculiare centralità sia nel sistema produttivo di Versalis sia nella strategia per la sostenibilità dei processi industriali - ha dichiarato
Marco Chiappani, Responsabile della Business Unit Intermedi Versalis - ma anche di tutti i servizi a supporto, fino ai prodotti destinati al mercato. Siamo focalizzati nella ricerca di soluzioni innovative e sostenibili, e quando si sviluppano progetti finalizzati a ridurre l’impatto ambientale insieme ad altre aziende si raggiunge un doppio risultato. Investire in una logistica più sostenibile e sicura è stata una scelta naturale, specialmente se in collaborazione con un partner storico come Radici.”
I lavori sono iniziati nel settembre 2019 e si sono conclusi a marzo 2021: dopo le prime prove di carico, il raccordo è diventato operativo da metà aprile con l’obiettivo di raggiungere la capacità massima entro il mese di luglio e quindi la piena sostenibilità nel trasporto di una materia prima fondamentale per l’attività di Radici Chimica. A parità di chilometri percorsi, infatti, il trasporto su rotaia permette una considerevole riduzione delle
emissioni di
CO2 (-80%) e dei consumi di
energia primaria (-75%) rispetto al trasporto su gomma.