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TLC, Asstel: in calo ricavi operatori, 28,5 miliardi nel 2020

Dato più basso ultimi 10 anni. Ma è il settore con maggiori investimenti. Sarmi, "settore strategico per il sistema Paese". Colao: "Non sono i ministri a fare i prezzi"

Economia, Telecomunicazioni
TLC, Asstel: in calo ricavi operatori, 28,5 miliardi nel 2020
(Teleborsa) - Nel 2020 gli operatori di telecomunicazioni hanno fatto registrare ricavi per 28,5 miliardi, valore più basso degli ultimi 10 anni e in calo di 1,5 miliardi rispetto al 2019.

È quanto emerge dal Rapporto sulla Filiera delle Telecomunicazioni in Italia, presentato da Asstel-Assotelecomunicazioni insieme alle organizzazioni sindacali Slc-Cgil, Fistel-Cisl e Uilcom-Uil. Un dato, sottolinea lo studio, da attribuire a un "contesto iper-competitivo" che "ha comportato un ulteriore calo dei prezzi". Questo nonostante il 2020 sia stato un anno record per i volumi di traffico dati: +50% sia per il fisso che per il mobile. Dal 2010 al 2020, evidenzia il rapporto, i ricavi complessivi hanno fatto registrare un calo del 32%, il radio-mobile del 40%, le comunicazioni fisse del 23%. Tale calo risulta inoltre superiore a quello degli altri principali Paesi europei. Proseguono tuttavia gli investimenti nella costruzione delle reti a banda ultra-larga, radio e in fibra. Nel 2020 i 7,4 miliardi di investimenti (oltre 100 milioni di oneri per frequenze) hanno raggiunto l'incidenza record del 26% sul fatturato totale degli operatori.

Il rapporto rileva, comunque, che è pari al 26% dei ricavi totali l'investimento che gli operatori delle telecomunicazioni hanno attuato in Italia nel corso del 2020. Rispetto alle altre aziende che erogano servizi, il settore Telco si conferma quello con i maggiori investimenti, seppur con ricavi e prezzi in calo da anni.

"Le telecomunicazioni costituiscono un settore strategico per il sistema Paese. Bisogna mantenere una chiara visione strategica rispetto alla trasformazione da realizzare", dichiara il presidente di Asstel, Massimo Sarmi.

La competizione del mercato mobile ha portato un calo vistoso nei prezzi delle offerte. "Ma i prezzi non li fanno i politici o i regolatori. Se c'è un calo molto forte, gli operatori devono guardarsi negli occhi". Così il ministro per l'Innovazione tecnologica e la Transizione digitale, Vittorio Colao, intervenendo al Forum Nazionale delle Tlc. "Come cliente o cittadino - ha spiegato - posso esserne contento ma se lo stesso calo viene giudicato eccessivo rispetto alle dinamiche dell'industria, non dipende dalla politica". Il governo, dal punto di vista di Colao, si è mosso con il decreto semplificazioni e si dice pronto ad ascoltare gli altri soggetti della Filiera. "Se ci sono suggerimenti, ben vengano", ha aggiunto. Il ministro ha poi ricordato il tema dei limiti elettromagnetici del 5G, che gran parte della Filiera chiede di innalzare, portandoli ai livelli della media europea: "Siamo consapevoli del lavoro che andrà fatto ma ci saranno altri momenti per parlarne".

Sarebbe "opportuno chiedere al Governo l'apertura di un tavolo sul settore anche per pianificare cosa ci si aspetta dal settore e che cosa è discutibile da parte del governo. In parte lo sappiamo ma come sarà messo a terra e in che tempi. Si è parlato spesso di un fondo per il settore". Lo ha detto il vicepresidente di Confindustria con delega al digitale, Luigi Gubitosi, ad di Tim intervenuto al forum. "L'Italia sta facendo grandi passi avanti ma bisogna fare in modo che una volta che si esauriscano risorse Pnrr investimenti privati facciano da volano", ha aggiunto.
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