(Teleborsa) - "Il quadro per ora è confortante e nella settimana ci confronteremo anche con gestori tpl per capire la loro situazione. Alcuni dicono che per il tpl non si è fatto nulla rispetto all'anno scorso: vorrei ricordare i dati, quest'anno le corse aggiuntive in termini km sono 3 volte quelle dell'anno scorso e abbiamo stanziato per servizi aggiuntivi oltre 800 milioni erogati alle Regioni, e stiamo lavorando per consentire alle regioni di usare questi fondi". È quanto ha affermato il
ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili, Enrico Giovannini, a SkyTg24 Economia parlando dell'
impatto dei contagi sul settore dei trasporti."
Trenitalia – ha sottolineato Giovannini – ha ripensato la propria programmazione cancellando circa il 3% corse e sta discutendo con le Regini su come gestire la situazione". Sotto controllo, assicura il ministro, la situazione
Super Green pass con verifiche a campione. "Tra la mezzanotte e le due Trenitalia – ha fatto sapere il ministro – ha effettuato controlli su oltre 100mila persone e quelle identificate come persone che non avevano il Green pass rafforzato sono circa 200: 197 persone che sono state allontanate o dalle piattaforme o, in due casi, dal treno. Siamo all'
1,9% di allontanamento, una percentuale in linea anzi più bassa di quando è entrato in funzione il Green pass ordinario, quando era il 3%. Dal punto di vista delle verifiche – ha aggiunto – la situazione è assolutamente sotto controllo". Nel dettaglio, per quanto riguarda Trenitalia, i
controlli effettuati sono stati 10.445 e hanno interessato 343 treni. "Nei giorni scorsi ci siamo confrontati con gli operatori. Ci sono due problemi diversi, il primo – ha spiegato Giovannini – riguarda il problema di autisti e macchinisti che possono essere colpiti dalla variante, il secondo è il tema dei controlli. Il passaggio dal Green pass ordinario a quello rafforzato dal punto di vista dei controlli non cambia. I controlli ci sono eccome ma sono a campione".
Sul fronte delle
infrastrutture Giovannini ha assicurato che
"non c'è il rischio che la variante Omicron fermi i cantieri, perché il 2022 è un anno in cui vengono emanati bandi, assegnate grandi gare per lavori che iniziano nella seconda parte 2023 e questo tipo di attività non è messa in discussione dalla variante Omicron". Inoltre – ha aggiunto – "il picco dei contagi è vicino e quindi con il rientro del contagio credo che questo problema non impatterà sulle opere".
Il ministro ha, tuttavia, evidenziato il problema del "
caro delle materie prime che alcuni considerano più strutturale con, di conseguenza, il tema delle basi d'asta per i grandi appalti".