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Generali, Donnet: prosegue integrazione Cattolica, fusione il prima possibile

Assicurazioni, Finanza
Generali, Donnet: prosegue integrazione Cattolica, fusione il prima possibile
(Teleborsa) - "Al momento abbiamo l'84,5% del capitale e stiamo già gestendo Cattolica come controllata. Abbiamo iniziato l'integrazione, in quanto andremo per il delisting e la fusione, ma il processo richiede delle approvazioni e del tempo. Faremo la fusione il prima possibile". Lo ha detto il Group CEO di Generali, Philippe Donnet, nella call con gli analisti, che ha seguito la pubblicazione dei risultati 2021. La compagnia assicurativa triestina ha raggiunto il risultato operativo migliore di sempre a 5,9 miliardi di euro (+12,4%), grazie al positivo sviluppo di tutti i segmenti di business. "In seguito alla conclusione dell'OPA, sono stati avviati 20 cantieri di integrazione per lo sviluppo di sinergie e l'integrazione operativa tra le due realtà. Le attività procedono speditamente, secondo il crono-programma previsto", ha detto invece il CEO di Cattolica, Carlo Ferraresi, nella propria call con la comunità finanziaria.

"Nel 2021 Generali ha dimostrato ancora una volta la solidità del proprio modello di business, raggiungendo risultati operativi record e netti rettificati grazie a una solida crescita su tutte le linee di business - ha detto Donnet aprendo la sua presentazione dei risultati - Siamo stati in grado di mantenere la nostra eccellente posizione patrimoniale finanziando importanti fusioni e acquisizioni e proporremo ai nostri azionisti un dividendo per azione di 1,07 euro". Guardando avanti, la società pronta ad adattare la sua operatività nuovo contesto macroeconomico. Un aspetto toccato durante la call è quello dell'aumento dei prezzi al consumo. "Non siamo più abituati ad alzare i prezzi perché non c'era più inflazione e quindi molti non sanno come alzare i prezzi ogni anno - ha affermato l'AD - Quando ero giovane li alzavamo ogni anno e ora siamo tornati a questa situazione perché l'inflazione è tornata. L'inflazione è una buona leva per alzare i prezzi e quindi stiamo prendendo azioni per monitorare e alzare i prezzi in tutte le nazioni in cui siamo".

Generali ha un'esposizione nell'area interessata dagli effetti della guerra in Ucraina pari allo 0,1% degli asset totali del gruppo. "Abbiamo esposizioni a livello di general account a fine 2021 di 683 milioni: è il combinato dei 384 milioni di Ingosstrakh a valore di mercato, di esposizioni dirette su strumenti di tipo obbligazionario principalmente russi e marginalmente ucraini per 188 milioni di euro e investimenti indiretti per 111 milioni", ha spiegato il CFO Cristiano Borean nella conference call. "Abbiamo anche componenti di unit linked il cui rischio è sopportato dagli assicurati per 117 milioni e a fine anno avevamo 530 milioni di asset under management, quindi di terzi, nei diversi fondi gestiti dal gruppo", ha aggiunto, sottolineando che "tutta la compente assicurativa è marginale perché i premi sottoscritti in quelle regioni nel 2021 sono di 14 milioni di euro e Europe Assistance ha 9 milioni di ricavi nella regione russa".

Quanto al 38,5% della compagnia russa Ingosstrakh, Donnet ha sottolineato che con l'uscita dei consiglieri di Generali dal consiglio di amministrazione della partecipata "non abbiamo nessuna influenza sulla gestione" mentre Borean ha detto che "Col solo movimento del rublo osservato in questi giorni siamo già sotto quel valore di trigger, ossia di potenziale svalutazione di 231 milioni, al netto della valutazione, essendo una non quotata, del valore da fare nel primo trimestre. A maggio andremo a vedere quale sarà l'ulteriore evoluzione".

Quando gli è stato chiesto di allargare lo sguardo agli effetti secondari del conflitto in Ucraina, il CEO ha detto che "ci aspettavamo una maggiore crescita in uscita dalla pandemia e ora invece vediamo un rallentamento della crescita. Sulla profittabilità del business di Generali ha detto: "Ci sarà un'inflazione più alta di prima, che è un'opportunità per noi di aumentare i prezzi, e questa potrebbe mettere sotto pressione i tassi d'interesse, che potrebbero aumentare. Se guardiamo al debito pubblico in molti paesi, c'è interesse a non aumentare bruscamente i tassi. Quindi lo scenario è un rialzo equilibrato dei tassi, che porta benefici al nostro business e ratio".

Dalla call è emerso anche che Generali ha a disposizione circa 3 miliardi di euro nei prossimi tre anni per eventuali acquisizioni. "Vedremo se si presentano buone opportunità", ha detto Donnet. "Siamo capaci di generare tra 900 milioni e 1 miliardo di euro all'anno di cassa libera da utilizzare, e abbiamo ulteriore flessibilità se dovessero crearsi delle opportunità" ha aggiunto Borean. L'AD ha anche commentato la lista dei candidati del CdA annunciata ieri sera e da presentare all'assemblea degli azionisti per il rinnovo del consiglio: "è di grande qualità" e comprende "candidati di ottimo profilo e di esperienza internazionale. Inoltre a dicembre abbiamo presentato un piano che è stato apprezzato dal mercato".
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