(Teleborsa) - I
l Gruppo FS Italiane chiude l'esercizio 2021 con un
utile netto di 193 milioni di euro, che si confronta con un risultato negativo di 562 milioni l'anno precedente, e con
ricavi operativi per 12,2 miliardi di euro, in
aumento del 12% rispetto al 2020. L'EBITDA è cresciuto del 16%, arrivando a 1,9 miliardi dagli 1,6 miliardi di euro dell’anno precedente (+15,6%), mentre l'EBIT torna positivo per 193 milioni.
Alla crescita del risultato ha contribuito la progressiva ripresa della domanda per Trenitalia, via via che venivano meno le restrizioni alla circolazione, e la contabilizzazione dei ristori per per un importo totale di 958 milioni di euro, seppur in misura inferiore al 2020 (-9,1%).
La
Posizione Finanziaria Netta (PFN), che si attesta a 8,9 miliardi di euro, si mantiene allineata a quella al 31 dicembre 2020, con un rapporto PFN/Patrimonio netto circa pari a 0,2.
"I positivi risultati conseguiti dal Gruppo nel 2021 rappresentano un solido presupposto per il rilancio di tutte le nostre attività, seppure in un contesto ancora condizionato dalla coda della fase pandemica e dalle tragiche vicende belliche tuttora in corso in Ucraina", ha commentato l'Amministratore Delegato
Luigi Ferraris, ricordando che "il Gruppo FS è chiamato a svolgere un ruolo rilevante nel perseguimento degli obiettivi del PNRR, per dotare il Paese di un sistema infrastrutturale, di mobilità e di logistica merci efficienti e integrati, nonché per contribuire a rendere le nostre città più sostenibili".
Nel 2021 sono stati realizzati
investimenti record per 12,5 miliardi di euro, in crescita del 40% rispetto al 2020, che confermano il Gruppo FS quale principale investitore in Italia, nonostante l’emergenza Covid-19. Di questi investimenti tecnici, il 98% è stato gestito sul territorio nazionale e oltre 10 miliardi spesi in infrastrutture ferroviarie e stradali. In tale ambito il Gruppo ha anche garantito pieno supporto finanziario al settore delle costruzioni e degli appalti, attraverso immissione di anticipazioni ai fornitori per circa 2,6 miliardi di euro (1 miliardo di euro nel 2020).
Da segnalare il decisivo ruolo del Gruppo come principale
soggetto attuatore del PNRR con ben 25,2 miliardi di euro assegnati a società del Gruppo, in particolare a Rete Ferroviaria Italiana (RFI), che assume un ruolo estremamente rilevante per la riuscita del Piano ed in special modo per la Missione 3.
FS ha giocato un
ruolo chiave per la ripartenza del Paese, generando un
impatto economico pari all’1,6% del Valore Aggiunto nazionale ed un
impatto occupazionale di oltre 290 mila unità, tra occupazione diretta e derivante dagli effetti indiretti e indotti.
Sul fronte della
sostenibilità, il rinnovo della flotta a consentito una ulteriore diminuzione delle emissioni climalteranti, grazie all'uso di mezzi a più alta efficienza energetica e al miglioramento del mix di generazione elettrico. Il Gruppo FS ha ricevuto la valutazione "Advanced" nel rating Moody's ESG Solutions, "B" nel rating Carbon Disclosure Project sui temi climatici e "A-" sullo scoring relativo al coinvolgimento fornitori su tali temi. I Gruppo ha anche collocato due Green Bond, è stata sottoscritta una linea di credito irrevocabile di tipo Sustainability Linked pari a 2,5 miliardi di euro e durata triennale.