(Teleborsa) - Ci sono anche le imprese del settore europeo delle
telecomunicazioni tra quelle a rischio nel 2023 a causa dell'impennata dei
prezzi dell'energia e dopo il forte aumento registrato nei primi sei mesi di quest'anno. Secondo
Usman Ghazi, analista di
Berenberg citato da Milano Finanza, il settore potrebbe affrontare un balzo dei
costi energetici di almeno il 50%, una cifra più che doppia al pur consistente aumento atteso per il 2020 (+20%) che si tradurrebbe in un calo dell'ebitda compreso tra il 2% e il 3%.
Tra le società con un rischio superiore alla media c'è anche
Telecom Italia, accompagnata da Telenor, Orange, Liberty Global e Telia. Ghazi ha invece affermato che Swisscom, Deutsche Telekom, United Internet, Freenet e 1&1 presentato "un rischio inferiore alla media". A determinare la
differenza di rischio sono le varie
strategie di copertura pluriennali o annuali applicate dai diversi operatori. A incidere, inoltre, sono le
tempistiche in cui le coperture sono state effettuate durante la
crisi energetica.