Facebook Pixel
Milano 25-apr
33.939,75 0,00%
Nasdaq 25-apr
17.430,5 -0,55%
Dow Jones 25-apr
38.085,8 -0,98%
Londra 25-apr
8.078,86 0,00%
Francoforte 25-apr
17.917,28 0,00%

L'Ecopillola di Andrea Ferretti: Italia, attenzione al nuovo Patto di Stabilità

Economia
L'Ecopillola di Andrea Ferretti: Italia, attenzione al nuovo Patto di Stabilità
(Teleborsa) - Il 9 novembre scorso la Commissione Europea ha presentato le linee guida per la riforma del Patto di Stabilità, una riforma che tocca l'Italia molto da vicino. Lo ricorda nella consueta Ecopillola l'economista Andrea Ferretti, docente del Master in Scienze economiche e bancarie alla Luiss Guido Carli, analizzando i punti di forza ed i punti di attenzione delle nuove regole.

Premessa - cosa è il Patto di Stabilità

E' un accordo del 1997, più volte rivisitato, che prevede sanzioni a carico di quei Paesi che sforino determinati indicatori di bilancio: deficit al 3%, rapporto debito/PIL superiore al 60%. Lo stesso Patto di Stabilità prevede anche che i Paesi che superino questo rapporto del 60% debbano ridurre ogni anno di un ventesimo il proprio indebitamento fino a raggiungere la percentuale prevista. Nel 2020, anche in relazione a crisi pandemica, il Patto di Stabilità è stato sospeso fino a tutto il 2023.

Punti di forza

1. elasticità - Il nuovo patto dovrebbe contenere più elasticità rispetto al precedente, non più misure rigide per la riduzione del debito,
valide indistintamente per tutti i Paesi, ma piani di rientro "taylor-made", preventivamente concordati tra i singolo paese e la Commissione Europea.

2. soluzioni su misura - Nell'elaborazione di questi piani, che dovrebbero avere una durata base di 4 anni estensibile fino a 7 anni, verrebbero considerate le caratteristiche peculiari economico-finanziarie di ciascun Paese, verrebbero considerati gli investimenti al programma, nonché le riforme in cantiere per ridurre questo indebitamento.


Punti di attenzione

1. pieno rispetto nuove regole -
I vincoli di bilancio previsti nel vecchio Patto di stabilità venivano regolarmente disattesi in quanto del tutto incompatibili con uno scenario di crisi finanziarie multiple. Nell'ambito del nuovo Patto allo studio, è lecito ritenere invece che la
Commissione pretenderà il pieno rispetto dei piani di rientro, visto che questi sono stati preventivamente discussi e concordati tra singolo paese e Commissione Europea.

2. sanzioni più efficaci - Verosimilmente anche le sanzioni previste nel nuovo Patto saranno più efficaci rispetto a quelle del vecchio Patto di stabilità. Verosimilmente, traendo ispirazione daal Recovery Fund, i Paesi inadempienti potrebbero essere soggetti a limitazioni per l'accesso ai fondi ed ai finanziamenti dell'Unione Europea.

Considerazioni finali

A questo punto è evidente che, specialmente per i Paesi molto indebitati come l'Italia, il nuovo Patto di Stabilità non costituisce affatto un tana libera tutti sul fronte del debito. Al contrario, direi che il nostro governo dovrà prestare la massima attenzione nel cercare un giusto punto di equilibrio tra necessità di sostenere il tessuto produttivo e necessità di non aprire voragini nei nostri conti pubblici. E' di qualche conforto, a questo proposito, il fatto che il governo ha previsto un aumento del deficit nel 2023, ma ha contenuto questo aumento in maniera da non interrompere la traiettoria di riduzione virtuosa del nostro debito.
Condividi
```