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Eurozona, indici PMI: economia in contrazione per quinto mese consecutivo a novembre

Economia, Macroeconomia
Eurozona, indici PMI: economia in contrazione per quinto mese consecutivo a novembre
(Teleborsa) - A novembre, i livelli di produzione dell'eurozona hanno di nuovo registrato una contrazione, estendendo il periodo di declino a cinque mesi consecutivi, secondo gli indici PMI di S&P Global. Anche se il tasso di calo ha mostrato il primo rallentamento della sequenza grazie alla minore contrazione della produzione manifatturiera, il valore di novembre maschera un declino accelerato del preminente settore terziario dell'eurozona. Tolti i mesi colpiti dalle restrizioni anti-pandemiche, il calo di novembre è stato il secondo più elevato da maggio 2013.

A novembre, l'indice dei direttori d'acquisto delle attività terziarie nella Zona Euro si è attestato a 48,5 punti dai 48,6 precedenti, e viene rivisto al ribasso rispetto ai 48,6 della stima preliminare e del consensus. Nello stesso periodo il PMI Composite viene indicato in aumento a 47,8 punti da 47,3 punti e risulta uguale alle attese.

Per quanto riguarda le economie più importanti dell'Area Euro, l'Italia vede salire il PMI composito a 48,9 punti da 45,8, dopo che il PMI dei servizi è salito a quota 49,5 (attese 48,3). In Francia, il PMI composito cala a 48,7 punti, in linea con le attese, da 50,2, mentre quello del terziario si è portato a 49,3 (atteso 49,4) da 51,7. La Germania vede aumentare il PMI composito a 46,3 punti (sotto i 46,4 stimati) ed il PMI servizi cala a 46,1 (consensus 46,4). Infine, la Spagna evidenzia un miglioramento del PMI servizi a 51,2 punti (sopra le attese di 50,5).

"Il quinto mese consecutivo di calo della produzione segnalato dal PMI aumenta il rischio di uno scivolamento dell'eurozona verso la recessione - ha commentato Chris Williamson, Chief Business Economist presso S&P Global Market Intelligence - Al momento, però, il declino resta solo modesto, con un rallentamento della contrazione complessiva di novembre che preannuncia un calo di appena lo 0.2% del PIL della regione".

"Con il miglioramento della catena distributiva, le aziende manifatturiere stanno notando qualche effetto positivo , e il settore terziario, anche se ancora in contrazione a causa del forte impatto del costo della vita, non ha finora sofferto quanto ci si aspettava", ha aggiunto.
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