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Fisco, i sindacati bocciano il piano di riforma del governo

Economia
Fisco, i sindacati bocciano il piano di riforma del governo
(Teleborsa) - "Un’ampia delega per rivoluzionare in modo strutturale il sistema fiscale italiano dopo 50 anni dall’ultima riforma complessiva che risale agli anni ’70 (Legge delega n. 825 del 1971)". È quanto si legge in una nota del governo dopo l'incontro con i sindacati. In occasione del confronto a Palazzo Chigi con i rappresentanti delle sigle sindacali, il Ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, il Viceministro, Maurizio Leo e il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano, hanno illustrato principi e tempistiche del ‘Nuovo Fisco’ ridisegnato dal Governo Meloni che passa da una revisione organica del sistema tributario italiano. Le tempistiche, annunciate dai rappresentanti del Governo, prevedono l’adozione dei decreti delegati - che conterranno la disciplina attuativa dei principi espressi nella delega - entro 24 mesi dalla data di entrata in vigore della Legge delega. I rappresentanti dell’Esecutivo hanno assicurato alle sigle sindacali presenti “massima apertura al dialogo e al confronto durante tutto l’iter parlamentare” di approvazione della delega e dei successivi provvedimenti attuativi.



Nel complesso, la Riforma mira a favorire il lavoro dipendente, con l’obiettivo prioritario di aiutare le famiglie, i giovani e le donne, ridurre la pressione fiscale per le aziende, aumentare l’occupazione e gli investimenti, semplificare gli adempimenti, favorire la collaborazione con il Fisco e incentivare il rientro dei capitali. In questo contesto, uno degli obiettivi principali che il Governo Meloni intende perseguire con forza è la lotta all’evasione fiscale, tema sul quale sono allo studio misure specifiche per incentivare l’adempimento spontaneo dei contribuenti, con lo scopo prioritario di arrivare a un ‘Fisco Amico’ che dialoghi con il contribuente.
Dopo il confronto con i sindacati è in programma per domani un tavolo con le associazioni di categoria e gli ordini professionali. Un metodo, quello del dialogo, che testimonia la volontà del Governo di arrivare a una Riforma il più possibile concreta e condivisa.

L'incontro con il governo "non è andato bene né sul merito né sul metodo. Oggi c'è stata una descrizione della legge delega a 48 ore dal Consiglio dei ministri, così non va proprio. E' mancato il coinvolgimento e non siamo d'accordo né sulla riduzione delle tre aliquote, perché va a favorire i redditi alti e altissimi, né sulla flat tax, che è fuori dalla dimensione della progressività prevista dalla Costituzione. Non siamo assolutamente contenti e soddisfatti. Non si tratta così un tema che riguarda tutti", è il commento della vicesegretaria generale della Cgil, Gianna Fracassi, al termine dell'incontro a Palazzo Chigi sulla riforma fiscale.

Il leader della Cisl Luigi Sbarra ha sottolineato invece "l'inadeguatezza" del confronto messo in campo dal Governo sulla riforma fiscale e "l'urgenza" di avere risposte. "Bisogna accelerare il confronto su previdenza, pensioni, salute e sicurezza, non autosufficienza, rilancio degli investimenti, qualità e stabilità del lavoro. Se il Governo risponde a queste nostre rivendicazioni e a queste nostre priorità, bene, diversamente siamo pronti a valutare insieme a Cgil e Uil le iniziative di mobilitazione da mettere in campo a sostegno delle nostre ragioni", ha aggiunto.

Sul fisco "il Governo ha il progetto ambizioso di fare una riforma complessiva", "nel merito c'è più di qualcosa che riguarda il lavoro ma dovremo poi intervenire dettagliatamente quando avremo un testo definitivo", ha dichiarato, dopo l'incontro a Palazzo Chigi con i sindacati sulla delega fiscale, il segretario generale dell'Ugl, Paolo Capone "C'è un complesso di interventi a favore del lavoro che ci sembrano in linea con le richieste che abbiamo fatto, ma nel dettaglio dovremo vederli scritti e poi faremo una valutazione".

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