(Teleborsa) - A
gennaio 2023 il
debito pubblico italiano è risultato pari a
2.756,5 miliardi, in diminuzione di 6 miliardi rispetto ai 2.762,5 di dicembre 2022. È quanto emerge dalla pubblicazione "Finanza pubblica, fabbisogno e debito" della Banca d'Italia.
La flessione, spiega Bankitalia, riflette le
minori disponibilità liquide del Tesoro (8,8 miliardi, a 34,7), parzialmente compensate dal
fabbisogno (1,8 miliardi) e dall'effetto degli scarti e dei premi all'emissione e al rimborso, della rivalutazione dei titoli indicizzati all'inflazione e della variazione dei tassi di cambio (1,0 miliardi).
In particolare, il debito delle
Amministrazioni centrali è diminuito di circa 6,1 miliardi, mentre quello delle
Amministrazioni locali è aumentato di circa 0,2 miliardi; il debito degli
Enti di previdenza è rimasto stabile.
A gennaio la quota del debito delle Amministrazioni pubbliche
detenuta dalla Banca d'Italia è risultata pari al 26,1 per cento (invariata rispetto a dicembre); quella detenuta da
non residenti era pari a dicembre (ultimo mese per cui questo dato è disponibile) al 26,8 per cento.
A gennaio la
vita media residua del debito è rimasta stabile rispetto a dicembre, a 7,7 anni.