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Allarme Confesercenti sul costo dei POS: commissioni alte per distributori carburanti

Economia ·
(Teleborsa) - Il tavolo di domani sui costi del POS è atteso con ansia dalle piccole imprese ed in particolar modo dai gestori di distributori di carburante, poiché le commissioni sarebbero troppo elevate e assorbirebbero il 45% dei margini di ricavo. Lo afferma la FAIB Consfesercenti, associazione rappresentativa del settore dei distributori di benzina, ricordando che, per i carburanti, c'è un margine fisso a 3 centesimi e mezzo al litro lordi, su un fatturato che per oltre il 60% è gravato dal prelievo fiscale.



"Un dato che non deve sfuggire nella determinazione delle possibili agevolazioni nell’abbattimento dei costi per le transazioni elettroniche che escluderebbe ingiustamente i gestori carburanti", afferma Giuseppe Sperduto, Presidente di Faib Confesercenti.

Su un valore di erogato complessivo alla pompa pari a circa 40 miliardi di euro, oggi il 70% viene pagato con l’utilizzo di carte di credito, bancomat, carte aziendali, per un ammontare di 28 miliardi di euro. Mediamente per ciascuna transazione, che è di circa 25 euro d’importo medio, si paga lo 0,9% di commissione bancaria, che corrisponde a 23 centesimi. Il costo complessivo sopportato dai gestori di distributori di carburanti è pari a 256 milioni di euro, il 5% dei 5 miliardi complessivi di costo registrato per le imprese ed i professionisti che utilizzano il POS.

"Un costo che erode significativamente i margini di ricavo dei gestori. - afferma Sperduto - C’è bisogno di un intervento che alleggerisca fortemente il peso delle commissioni anche per i distributori carburanti, per i quali il volume d’affari deve essere assunto al netto del prezzo corrisposto al fornitore”.
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