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Confcommercio, disagio sociale in diminuzione ma resta criticità inflazione

Economia
Confcommercio, disagio sociale in diminuzione ma resta criticità inflazione
(Teleborsa) - Si riduce il disagio sociale per effetto dei miglioramenti del mercato del lavoro, mentre la crescita dell'inflazione continua a tenere alto l'indicatore. E' quanto emerge dall'ultimo report mensile di Confcommercio, secondo cui l’indicatore nella formulazione attuale sottostima la disoccupazione estesa in considerazione dell’impossibilità di enucleare il numero di scoraggiati e sottoccupati.

Il Misery Index di Confcommercio a marzo si è attestato su un valore di 16,6, in significativa riduzione (-1,2 punti rispetto al mese precedente). Il dato dell’ultimo mese riflette, quasi esclusivamente, il deciso rallentamento del tasso di variazione dei prezzi dei beni e servizi ad alta frequenza di acquisto meglio noto come carrello della spesa.

A marzo il mercato del lavoro ha continuato a segnalare moderati elementi di vivacità, in linea con la ripresa registrata dall’attività economica. Il numero di occupati è aumentato di 22mila unità e le persone in cerca di lavoro sono diminuite nella stessa misura. Il tasso di disoccupazione ufficiale si è portato al 7,8%, mentre il tasso di disoccupazione esteso, che include appunto gli scoraggiati, è sceso all’8,7%.

I prezzi dei beni e dei servizi ad alta frequenza d’acquisto a marzo hanno mostrato una variazione tendenziale del 7,6%, in deciso ridimensionamento rispetto al mese precedente. Le prime stime di aprile segnalano una ripresa del tasso di crescita dei prezzi per questa tipologia di beni e servizi (+8,2% su base annua). Si consolidano, pertanto, i timori di un percorso di rientro non agevole, in considerazione sia delle turbolenze che ancora agitano alcuni mercati sia della presenza, all’interno del sistema, di residue pregresse tensioni.

Il persistere di un’inflazione su livelli elevati, con i conseguenti effetti sul potere d’acquisto delle famiglie - spiega Confcommercio - potrebbe limitare nei prossimi mesi le capacità di ripresa della domanda e dell’economia, riducendo allo stesso tempo le possibilità di riportare l’area del disagio sociale su valori più contenuti.


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