(Teleborsa) - Il ministro per la Pubblica Amministrazione
Paolo Zangrillo ha annunciato che il governo ha deciso di porre la
fiducia alla
Camera sul
dl Pa. La conferenza dei capigruppo dovrà decidere ora sul prosieguo dei lavori. Nel dibattito si sono iscritti a parlare soltanto deputati dell'opposizione tranne una di Fdi in un dibattito al quale anche i relatori, i presidenti delle commissioni Lavoro ed Affari costituzionali Walter Rizzetto e Nazario Pagano hanno rinunciato a parlare, consegnando il testo delle loro relazioni. Al centro dello scontro tra maggioranza e opposizione ci sono in particolare gli emendamenti che limitano i controlli della
Corte dei Conti sulle spese del
PNRR.
"Daremo battaglia in Aula su questo provvedimento, i controlli concomitanti della Corte dei Conti servono e devono rimanere", ha dichiarato la deputata del M5s
Chiara Appendino intervenendo su Radio 1 alla trasmissione 'Forrest'. "Lo Svimez - ha aggiunto - ci dice che una donna su tre al sud in quanto mamma non può lavorare perchè non ci sono i servizi, nel PNRR ci sono miliardi per creare 260mila posti negli
asili nido e il governo non li spende. Ci sono soldi per contrastare il
dissesto idrogeologico e il governo non li spende. È assurdo". "Questo governo ha speso 1 miliardo su 33 previsti dal Pnrr per il 2023, è in un
ritardo pazzesco e anzichè velocizzare le procedure per mettere a terra queste risorse sposta l'attenzione sui controlli concomitanti della Corte dei Conti cercando un nuovo capro espiatorio. È folle, dal Pnrr dipende il futuro del nostro Paese", ha aggiunto.
"Non voteremo la fiducia al decreto sulla pubblica amministrazione, non è nel novero delle possibilità. Siamo all'
opposizione e ci restiamo, ma senza
scontri ideologici", ha affermato invece
Raffaella Paita, Presidente del gruppo Azione-Italia Viva in Senato. "Prendiamo il tema della
semplificazione: è un tema importante e bisogna dire chiaramente che velocizzare è un valore. Velocizzare non esclude i controlli, si può essere efficienti e controllare allo stesso tempo. Per questo stigmatizzo le parole contro il procuratore Melillo per i toni, ma al tempo stesso non si può gridare allo scandalo perché si vuole attuare una misura sul tema del danno erariale che fra l'altro aveva attuato anche il governo Draghi", ha concluso Paita.