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Scuola, arrivano i docenti-tutor: cosa sono e cosa faranno

Ne arriveranno 52mila a settembre inseriti in via sperimentale nelle scuole che hanno accolto con favore la riforma

Economia, Scuola
Scuola, arrivano i docenti-tutor: cosa sono e cosa faranno
(Teleborsa) - A scuola arriverà l'anno prossimo, con il primo suono della campanella, anche il docente tutor ed il docente orientatore, due figure introdotte dalla riforma scolastica in via sperimentale per guidare gli studenti nella costruzione del loro percorso in campo scolastico e professionale e per combattere la dispersione scolastica.

Su 2.734 istituti interessati, ben 2.728 scuole (pari al 99,8% del totale) hanno inoltrato la richiesta di partecipazione ai moduli formativi, ottenendo il pressoché totale coinvolgimento delle scuole dell'ultimo triennio dell'istruzione secondaria superiore.

Si tratta complessivamente di 52.176 tutor e 4.252 docenti orientatori, che superano ampiamente l’obiettivo minimo che si era prefissato in 37.708 tutor e 2.753 docenti orientatori da avviare alla formazione. Si è raggiunto infatti il 138% di partecipazione di docenti tutor e il 154% di docenti orientatori.

Questo risultato consentirà di avviare davvero il percorso virtuoso di personalizzazione della didattica e dell’orientamento, per valorizzare i talenti di tutti i giovani ed indurli ad operare scelte consapevoli e ponderate, coerenti con le potenzialità di ciascuno. Una strategia che consente anche di ridurre la dispersione scolastica e l’insuccesso.

Per l’introduzione di queste figure il Ministero ha stanziato 150 milioni di euro, attraverso il decreto ministeriale emanato nell'aprile scorso, ma ulteriori risorse sono già state reperite per consentire una didattica disciplinare di supporto in orario extracurriculare, allungando così il tempo scuola.

Il Ministro Valditara parla di "un risultato importante, dovuto alla risposta eccezionale giunta dalla comunità scolastica tutta e dai docenti in particolare, che, nonostante gli impegni già gravosi di chiusura dell’anno scolastico, hanno dimostrato di voler ricoprire un ruolo da protagonisti del cambiamento della scuola".

"A dispetto delle previsioni negative di taluni - ha sottolineato il Ministro - l’importante novità introdotta dal Ministero ha riscosso un diffuso consenso. Ora lavoreremo insieme, anche attraverso un costante confronto con tutti gli interlocutori istituzionali, per proseguire il percorso di personalizzazione della didattica e di orientamento, nell’interesse delle studentesse e degli studenti italiani e in linea con le migliori esperienze internazionali".

Hanno chiesto di partecipare al percorso di formazione dei docenti tutor anche l’Aninsei, l’associazione degli istituti non statali, le Province autonome di Bolzano e Trento nonché la Regione autonoma Valle d’Aosta per i rispettivi docenti. Il percorso di formazione sarà dunque esteso agli insegnanti di queste importanti realtà del sistema scolastico.


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