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BCE: economia eurozona rimarrà debole, impatto tassi alti si sta ampliando

Finanza
BCE: economia eurozona rimarrà debole, impatto tassi alti si sta ampliando
(Teleborsa) - "L'economia dell'area euro rimane debole. Informazioni recenti suggeriscono che la produzione manifatturiera ha continuato a diminuire. La domanda estera contenuta e le condizioni finanziarie più restrittive gravano sempre più sugli investimenti e sulla spesa dei consumatori. Anche il settore dei servizi si sta indebolendo ulteriormente. Ciò è dovuto principalmente al fatto che l'attività industriale più debole si sta estendendo ad altri settori, lo slancio derivante dagli effetti della riapertura sta svanendo e l'impatto dei tassi di interesse più elevati si sta ampliando". Lo afferma la Banca centrale europea (BCE) nell'Economic Bulletin pubblicato oggi.

probabile che l'economia rimanga debole per la parte restante del 2023 - viene aggiunto - Ma con l'ulteriore calo dell'inflazione, la ripresa dei redditi reali delle famiglie e la ripresa della domanda di esportazioni dell'area euro, l'economia dovrebbe rafforzarsi nei prossimi anni".

Ricordando che l'inflazione è scesa al 4,3% a settembre, quasi un intero punto percentuale in meno rispetto al livello di agosto, la BCE afferma che anche "la maggior parte delle misure dell'inflazione di fondo continua a diminuire". Allo stesso tempo, "le pressioni interne sui prezzi sono ancora forti, riflettendo anche la crescente importanza dell'aumento dei salari. Le misure delle aspettative di inflazione a più lungo termine si attestano per lo più intorno al 2%. Tuttavia, alcuni indicatori rimangono elevati e devono essere monitorati attentamente".

Secondo l'Economic Bulletin, "i rischi per la crescita economica restano orientati al ribasso. La crescita potrebbe essere inferiore se gli effetti della politica monetaria si rivelassero più forti del previsto. Anche un'economia mondiale più debole peserebbe sulla crescita". Al contrario, la crescita potrebbe essere più elevata del previsto "se il mercato del lavoro ancora resiliente e l'aumento dei redditi reali significassero che le persone e le imprese acquisissero maggiore fiducia e spendessero di più, o se l'economia mondiale crescesse più vigorosamente del previsto".

Venegono anche segnalati rischi al rialzo per l'inflazione, che potrebbero derivare da un aumento dei costi energetici e alimentari. "L'acuirsi delle tensioni geopolitiche potrebbe far salire i prezzi dell'energia nel breve termine, rendendo al contempo più incerte le prospettive a medio termine - viene osservato - Le condizioni meteorologiche estreme, e la crisi climatica in atto più in generale, potrebbero far salire i prezzi dei prodotti alimentari più del previsto".

Sul fronte delle condizioni finanziarie, viene osservato che i tassi di interesse a più lungo termine sono aumentati notevolmente dalla riunione di settembre 2023, riflettendo forti incrementi in altre principali economie. "La politica monetaria del Consiglio direttivo continua a trasmettersi fortemente alle condizioni di finanziamento più ampie - si legge nel documento - I finanziamenti sono diventati più costosi per le banche e i tassi di interesse sui prestiti alle imprese e sui mutui sono aumentati nuovamente in agosto, rispettivamente al 5,0% e al 3,9%".
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