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ICE, Zoppas: il 2024 parte con incognite ma anche con opportunità

Economia
ICE, Zoppas: il 2024 parte con incognite ma anche con opportunità
(Teleborsa) - "I dati ISTAT relativi alle esportazioni nel mese di novembre in riduzione rispetto ai buoni risultati registrati ad ottobre, confermano il clima di incertezza per le aziende italiane. L’andamento altalenante risente della forte instabilità dovuta ormai dall’onda lunga generata dalla pandemia e dagli impatti economici e geopolitici dei conflitti bellici in corso. L’inflazione mensile inverte la tendenza e rallenta per cause legate al contesto geopolitico ma anche grazie alle misure messe in campo dal Governo con il Patto anti-inflazione del Ministero delle Imprese e del Made in Italy". Così Matteo Zoppas, presidente di ICE.

"I prezzi in Italia aumentano rispetto ad ottobre di quest’anno solo del 0,3%. Un buon risultato di recupero competitività all’estero se paragonato agli altri Stati europei, meno performanti. Lo è ancor di più se consideriamo il valore inflattivo che da inizio anno pesa per il 5,7% e che nel 2019 – anno pre-pandemia e conflitti – era stata pari allo 0,6% (con un andamento del -0.2% nel 2020, +1.9% nel 2021 fino ad arrivare a un picco del +8,1% registrato nel 2022)", ha aggiunto.

"Non è ancora possibile fare una previsione su quale sarà il risultato complessivo per il 2023 che fin qui, nonostante si legga al lordo dell’inflazione, registra un andamento quasi stazionario delle esportazioni a conferma della capacità e resilienza delle aziende italiane di mantenere le proprie posizioni anche in contesti segnati da fattori esogeni sfavorevoli – ha proseguito Zoppas –. Sarà difficile, comunque, che dicembre stravolga il risultato già maturato. Certo è che, ad eccezione degli Stati Uniti, il trend di quelli che sono tra i principali motori del Made in Italy come Germania, Francia e Regno Unito, non aiuta. Un ulteriore elemento di incertezza è rappresentato dagli effetti, soprattutto in termini di crescita dei costi e tempi di spedizione che stanno rientrando ma oggi nuovamente messi a rischio dalle le crescenti tensioni nel Mar Rosso che si stanno ripercuotendo pesantemente sui movimenti delle merci nel Canale di Suez".

"In sintesi, il periodo gennaio/ottobre 2023 contava +1,2% di crescita. Il mese di novembre con un risultato negativo di -4,4% rispetto a novembre 2022 ha ridotto il risultato annuale del periodo gennaio/novembre 2023 ad una crescita pari allo 0,7% rispetto allo stesso periodo del 2022, complici le flessioni riguardanti sia l’area Ue (-5,4%) che extra-Ue (-3,4%). Su base annua i Paesi che calano maggiormente sono Svizzera (-23,7%), Regno Unito (-19,8%), Germania (-6,4%), Belgio (-13,7%) e Francia (-4,4%). Parallelamente, si osserva un aumento nelle esportazioni indirizzate verso gli Stati Uniti (+5,0%), i Paesi OPEC (+5,6%), la Turchia (+7,8%) e la Cina (+5,8%)", ha sottolineato il Presidente di ICE.

"Il 2024 si presenta pieno di incognite ma anche di opportunità; a fronte di difficoltà oggettive da monitorare vediamo prospettive di crescita da cogliere. Bisogna essere pronti e reattivi rispetto al ruolo che le questioni internazionali - come l’acuirsi della tensione nel Mar Rosso, l’evoluzione dei conflitti e le possibili conseguenze dovute agli esiti di uno degli anni elettorali più grandi di sempre – potrebbero avere sugli scambi commerciali. Per questo bisogna costruire opportunità altrove, che richiedono tempo, lavorando per trovare sbocchi in mercati emergenti come Balcani, Sud-Est asiatico e America Latina, a cui è da aggiungere il Nord Africa coinvolta dal Piano Mattei al quale sta lavorando il Governo Meloni – ha quindi concluso Matteo Zoppas –. Occorre proseguire la promozione di tutta l’eccellenza del Made in Italy, anche in quei settori meno conosciuti ma altrettanto strategici, come quelli legati al B2B che in silenzio stanno ottenendo dei risultati di notevole successo, come ad esempio la New Space Economy. ICE è al fianco delle aziende e degli imprenditori per aiutarli a costruire e rafforzare relazioni strategiche con Paesi e comunità economiche sempre più rilevanti grazie alla capacità di innovare, alla qualità e alla forza del Made in Italy".
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