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Digitale, Gay (Anitec- Assinform): "Ora cogliere opportunità PNRR, IA fondamentale con approccio responsabile"

Settore in costante crescita: numeri e scenari

Economia
Digitale, Gay (Anitec- Assinform): "Ora cogliere opportunità PNRR, IA fondamentale con approccio responsabile"
(Teleborsa) - Tensioni geopolitiche, inflazione, caro materiali: eppure il digitale è un settore decisamente in buona salute, confermando una crescita costante. Cosa ci dicono i numeri? Teleborsa lo ha chiesto a Marco Gay, Presidente Anitec- Assinform.


"Il 2023 si è chiuso con una crescita del 2,8% - in leggera flessione rispetto al 3,1% delle nostre stime di giugno – per raggiungere i 79 miliardi di euro di valore. E questi andamenti saranno costanti negli anni prossimi, con un tasso di crescita medio annuo del 4,5% che ci porterà ad arrivare nel 2026 a superare i 90 miliardi di euro in valore. Peraltro, prosegue Gay- "sono numeri che continuano a essere in controtendenza rispetto al PIL – tornato a una crescita dello 0,7% per il 2023 come indicato dal Centro Studi Confindustria e che addirittura crescerà solo dello 0,5% nel 2024. Dall'inizio del mio mandato di presidenza, ogni rapporto ha certificato la crescita pressoché costante del nostro comparto. Una significativa accelerazione l'ha impressa la pandemia, come sappiamo fin troppo bene, ma è un trend che si consolida di anno in anno nonostante le tensioni geopolitiche, l'inflazione e il caro materiali".


Negli ultimi tempi si parla tanto e sempre più spesso di Intelligenza Artificiale: qual è, a suo avviso, l'approccio migliore per cogliere le opportunità che si apriranno da qui ai prossimi anni?

"L'Intelligenza Artificiale e le soluzioni di Cognitive Computing chiuderanno il 2023 con un valore di spesa pari a 570 milioni e con il tasso di crescita più alto tra i Digital Enabler pari al 28,2%, portando la spesa nel 2026 a 1,2 miliardi di euro.
Le opportunità che queste tecnologie offrono sono tante e in ogni settore. Certo, i rischi sono – come sempre – tanti e vanno calibrati, gestiti e in taluni casi prevenuti soprattutto nel caso di tecnologie così pervasive. Condividiamo e supportiamo il lavoro che il Governo con il sottosegretario Butti e la Presidente Meloni stanno facendo per costruire una condivisione nel quadro europeo e del G7 in modo da assicurare che questa tecnologia sia guidata e sia a servizio dell'uomo. Crediamo che l'IA sia una tecnologia fondamentale e che l'Italia e l'Europa debbano coglierne tutte le opportunità in termini di innovazione delle imprese e della PA, modernizzazione dei processi, creazione di nuove realtà produttive e costruzione di un solido capitale di conoscenza in questo campo. È l'occasione per far crescere il settore digitale e dare nuove prospettive di crescita alle nostre tante eccellenze, a partire dal Made in Italy".

Quando si parla di lavoro, la nuova grave emergenza è il cosiddetto mismatch tra domanda e offerta: come superarlo?

"Crediamo che la scuola, le università e la formazione professionale debbano fare uno scatto in avanti e sciogliere il nodo che frena una vera trasformazione digitale dell'offerta formativa, che sia di qualità e al passo con i tempi. Con il Fondo Repubblica Digitale ad esempio stiamo lavorando tanto. Possiamo fare ancora di più mettendo insieme le tante intelligenze d'impresa a servizio del nostro Paese, a partire dagli ITS, dalle academy aziendali, ai tanti corsi di formazione di qualità disponibili e a disposizione di tutti e tutte fino ai dottorati innovativi. Altrimenti, di nuovo, rischieremo di spiazzare i lavoratori perché non sappiamo formarli, non perché non sappiamo occuparli"

Infine, capitolo PNRR: quale sarà l’impatto sul mercato digitale da qui ai prossimi anni?

"Nel 2024, 2025 e 2026 l'impatto del PNRR sul mercato digitale è stimato costante intorno allo 0,5%. In termini assoluti passeremo da +910 milioni nel 2023 a +2.35 miliardi nel 2026. Certo, i ritardi in tutte le missioni ci sono e in gran parte dovuti alla tanta burocrazia indotta dalla rendicontazione, al rallentamento indotto dalla revisione del Piano e alla carenza strutturale nelle amministrazioni delle competenze necessarie per affrontare una sfida come questa. Se guardiamo alla PA digitale, siamo in linea con le milestones, cioè con programmazione e investimenti, ma è necessario accelerare sulla spesa effettiva per evitare che le imprese vadano in sofferenza finanziaria. Un tema che mi sta particolarmente a cuore è quello della trasformazione digitale della sanità. Su questo il PNRR ha investito una fetta importante di risorse e non senza difficoltà realizzativa: di fascicolo sanitario elettronico e telemedicina si parla da tempo, ma oggi anche grazie a una collaborazione tra Garante Privacy e Agenas ci sembra che ci sia stato un deciso passo in avanti, soprattutto sull'FSE. D'altronde, stiamo parlando di processi e progetti complessi che vanno a toccare i gangli della PA e la sua struttura fatta di decenni di stratificazioni di norme, soggetti, poteri…Un lavoro di modernizzazione imponente che conferma una cosa su tutte: la PA è attore della nostra politica industriale che deve sfruttare la domanda pubblica per indirizzare il mercato, per stimolare l'offerta e l'innovazione".
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