(Teleborsa) - La
premier Giorgia Meloni, insieme al ministro per gli Affari europei Raffaele Fitto, è arrivata agli
Stati Generali dell'Italia a Bruxelles. Dopo un primo scambio di battute con il presidente di Coldiretti, Ettore Prandini, che l'ha elogiata per l'ottimo risultato ottenuto al Consiglio europeo sull'agricoltura, si è soffermata
per fare un veloce punto stampa dopo il Consiglio europeo.Sull'
agricoltura, si ritiene "Molta soddisfazione per lo svolgimento di questo Consiglio Europeo. Siamo partiti con un testo di conclusione che aveva già il nostro via libera con
misure concrete, in tema di semplificazione delle politiche agricole comune, di sostegno per le filiere e di comune lotta alla concorrenza sleale. Per noi è importante il riferimento alla proroga degli aiuti di Stato e questo riferimento è entrato nelle conclusioni. Era una delle principali rivendicazioni che venivano poste anche dalle
associazioni di categoria. Lo considero un importantissimo passo avanti". "Nel prossimo Consiglio Europeo - ha aggiunto - la Commissione europea dovrà fare stato di quali sono le
ulteriori iniziative e forme di sostegno per il comparto agricolo, che oggi è in estrema difficoltà in tutta Europa".
Sulla
migrazione, "il testo è perfettamente soddisfacente. Si continua a fare stato in tutte le riunioni del consiglio europeo del lavoro che si porta avanti in tema di
lotta all'immigrazione illegale, in tema di lotta ai trafficanti e di dimensione esterna. Viene anche inserito il riferimento all'alleanza globale contro i trafficanti di esseri umani".
Sulle
difesa europea "rimane aperto il nodo delle risorse: sono favorevole a rafforzare l'industria della difesa ma dobbiamo anche fare i conti con
le risorse a disposizione", ha detto la premier Giorgia Meloni a Bruxelles. "
La proposta di allargare il mandato è un passo avanti, si può fare". La premier ha voluto
anche rassicurare sulla confusione che si è creata in merito al tema legato alle specificità nazionali, sottolineando che è stato erroneamente interpretato il testo come un "prepariamoci alla guerra" ma in realtà
era inteso come un "dobbiamo essere più preparati nel coordinamento, nell'affrontare le crisi. C'è un riferimento al termine militare - spiega - perché in alcune nazioni la protezione civile, per esempio, è militare. È stato quindi mal interpretato per come inizialmente era posizionato nelle conclusioni, in quanto inserito nel capitolo della sicurezza, anche se inserito a parte proprio perchè il riferimento non era quello".
Alla domanda su
Ursula von der Leyen, la Meloni rilancia che "Questo è un dibattito che appassiona voi,
il tema che appassiona me è per fare cosa. Ci sono dei candidati, gli europei voteranno e dopo il voto si vedranno quali sono i pesi e cosa si può fare". Lo ha detto la premier Giorgia Meloni nel punto stampa dopo il Consiglio europeo. "Ma se Ursula von der Leyen o chiunque altro, quale è l'Europa di domani?
Io penso debba essere molto diversa da quella di oggi nel rapporto con la competitività, nell'approccio che deve essere molto meno ideologico, sulla capacità di conciliare la capacità ecologica con quella economica e sociale, nella difesa dei confini, tutte cose che si stanno vedendo solo negli ultimi mesi".
"Non condivido quella lettera e quegli auguri, conosce la mia posizione", dice Meloni al termine del consiglio Ue a proposito dei
complimenti del premier ungherese Viktor Orban al presidente russo Putin per la vittoria alle elezioni.
"Il clima che ho letto non è quello che ho visto. Ma è ovvio che siamo in un tema di conflitto e che
nessuno stia affrontando questa stagione a cuor leggero", conclude la premier.