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Rinvio sugar tax, Scordamaglia: "Un provvedimento inutile e dannoso"

Per Filiera Italiana, Coldiretti e Confindustria, danni alla filiera agroalimentare italiana e alle famiglie

Economia
Rinvio sugar tax, Scordamaglia: "Un provvedimento inutile e dannoso"
(Teleborsa) - È in corso al Senato un incontro con il governo riguardante le proposte di modifica al decreto superbonus, con un focus particolare sui subemendamenti relativi allo spalmacrediti, alla sugar tax e alla plastica tax. Tra i partecipanti vi sono il presidente della Commissione Finanze, Massimo Garavaglia (Lega), il relatore del provvedimento, Giorgio Salvitti, e per il governo il sottosegretario all'Economia, Federico Freni. La sugar tax, che in base all'emendamento del governo al decreto superbonus dovrebbe entrare in vigore da luglio prossimo in forma ridotta per il primo biennio, potrebbe slittare di un anno a luglio 2025. Sarebbe questo l'orientamento che potrebbe essere formalizzato in un subemendamento della maggioranza che sarà depositato in commissione finanze del Senato.

"Un provvedimento inutile e dannoso" così, Luigi Scordamaglia, amministratore delegato di Filiera Italia, commenta l'emendamento contenuto nel decreto Superbonus che prevede l'entrata in vigore della sugar tax, seppure dimezzata, il prossimo primo luglio. "L'educazione alimentare non si fa con tasse penalizzanti della filiera, ma con attività di informazione", aggiunge l'Amministratore delegato, "serve lavorare - prosegue - per incentivare una corretta alimentazione determinata da varietà e alternanza, un principio sostenuto anche in materia di etichettatura, dove abbiamo promosso un approccio per un'etichettatura corretta nutrizionale, opponendoci al nutriscore, e chiedendo norme di origine obbligatoria in Europa".

E continua Scordamaglia: "scagliarsi indistintamente contro un singolo alimento, senza pensare alla dieta nella sua interezza, non solo è pericoloso perchè spiana la strada a una serie di alimenti omologati ed artificiali, ma è anche ingannevole nei confronti dei consumatori. Un danno che si ripercuote anche sulla nostra filiera bieticolo saccarifera, che ricordiamo essere un modello perfetto di economica circolare e integrazione con una produzione nazionale di circa 240 mila tonnellate di zucchero, una superficie di 30 mila ettari, che rendono quella italiana la filiera dello zucchero tra le più innovative d'Europa". "Senza contare - conclude - che una nuova tassa sugli alimenti non farebbe altro che aumentare l'inflazione alimentare, gravando ancora di più sulle famiglie meno abbienti che oggi faticano ad acquistare cibi nutrienti di qualità".

Per Confagricoltura il mancato rinvio della sugar tax penalizzerebbe indiscriminatamente qualsiasi tipo di bevanda e inasprirebbe la crisi della domanda con effetti pesanti su tutta la filiera agroalimentare. "La Confederazione ha sempre contestato l’introduzione del tributo che avrebbe effetti fortemente negativi sulle imprese agroalimentari, sull’occupazione e anche sui consumatori per l’inevitabile aumento dei prezzi del prodotto finale", si legge nel comunicato inviato, sottolineando che "colpisce anche che alla sugar tax venga riservato un trattamento diverso rispetto alla plastic tax, ancora rinviata, creando uno squilibrio tra le due misure".

"L’auspicio è che ci siano i margini per rivedere l’intera norma, evitando di andare a colpire un comparto già alle prese con forti restrizioni e costi di produzione elevati, a fronte di margini sempre più stretti", conclude Confagricoltura.

"La sugar tax è una misura distorsiva che penalizza imprese e famiglie, danneggiando la filiera agroalimentare Made in Italy", comunica Coldiretti in una nota, in merito all’inserimento di un emendamento del Governo nel decreto legge Superbonus "che farebbe scattare la tassa sulle bevande analcoliche zuccherate dal primo luglio". "Si tratta di un provvedimento che andrebbe a colpire la produzione nazionale favorendo il consumo di alimenti ultra-processati che nulla hanno di naturale già promossi da sistemi di etichettatura ingannevoli, come il Nutriscore", continua Coldiretti.

"Siamo stati i primi a chiedere pubblicamente un intervento del Governo per rivedere una tassa che rischia di danneggiare le imprese agroalimentari già colpite dall’aumento dei costi di produzioni causato dalle guerre e dalle tensioni internazionali", dichiara il presidente di Coldiretti Ettore Prandini.
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