(Teleborsa) - Prosegue il
Roadshow itinerante di SACE, l'Export Credit Agency italiana interamente partecipata dal Ministero dell'economia e delle finanze. Dopo Milano e Venezia,
"Energie per il futuro dell'export", è approdato a Napoli lo scorso 14 novembre, terza tappa di un percorso dedicato all'ascolto e al confronto diretto con le imprese italiane. Un viaggio di oltre 1.300 chilometri con cui SACE sta attraversando la Penisola da Nord a Sud – e che toccherà anche Bari, Bologna, Firenze e Roma – attraverso le sedi territoriali di SACE, vere e proprie Case delle Imprese, dove ogni giorno è al fianco delle aziende per sostenerle nei loro percorsi di crescita e apertura ai mercati esteri. Con questo Roadshow, SACE mira a rafforzare il dialogo con i territori, raccogliendo le voci delle imprese e traducendole in soluzioni concrete a supporto della loro competitività sui mercati globali.
L'obiettivo – spiega
SACE in una nota – è ascoltare per agire: costruire, insieme al tessuto produttivo, un modello di sostegno sempre più vicino alle esigenze delle imprese, capace di valorizzare il potenziale del Made in Italy e di supportare le principali filiere, distretti e settori strategici del Paese.
"Continuiamo ad ascoltare da vicino i territori per comprendere le esigenze e le priorità delle imprese, in linea con la nostra missione istituzionale e con il mandato della Presidenza del Consiglio e del Ministero dell'Economia e delle Finanze – ha dichiarato l'
Amministratore Delegato di SACE, Michele Pignotti –. Confrontarsi costantemente con chi ogni giorno fa impresa ci consente di rafforzare gli strumenti a sostegno della crescita, dell'innovazione e della competitività del Made in Italy, contribuendo al tempo stesso allo sviluppo sostenibile del Paese".
"Le imprese italiane esprimono eccellenze uniche, radicate nei territori e nelle loro specificità – ha dichiarato
Guglielmo Picchi, Presidente di SACE –. Valorizzare queste caratteristiche e promuovere un export sempre più diversificato è essenziale per rafforzare la competitività del nostro sistema produttivo. Con questo Roadshow vogliamo consolidare il legame con i territori e offrire strumenti concreti per accompagnare le aziende nei loro percorsi di crescita".
La
tappa napoletana si è svolta presso la
Casa delle Imprese SACE, guidata da Gianluca Amero – Regional Director di SACE, e ha visto la partecipazione di 40 imprese del territorio, rappresentative delle principali filiere economiche regionali. Tra queste Com-Cavi, Seri Industrial, Ciro Paone (marchio Kiton e altri) e Proma che hanno portato la propria testimonianza sui progetti di crescita estera realizzati con SACE. All'incontro ha preso parte anche l'
Amministratore Delegato Michele Pignotti, che ha rinnovato l'impegno di SACE a supportare da vicino le aziende campane.
Oggi,
in Campania, SACE affianca più di 2mila imprese e, tra il 2024 e i primi mesi del 2025, ha supportato export e investimenti per oltre 2,4 miliardi di euro. Con oltre 22 miliardi di euro di esportazioni, pari a circa il 3,5% del totale nazionale, la Campania si conferma la prima regione del Mezzogiorno per valore esportato, a testimonianza della forte vocazione internazionale del suo tessuto produttivo, composto da oltre 385mila imprese attive. È seguita da Sicilia (13 miliardi di euro di esportazioni) e Puglia (10 miliardi): insieme concentrano circa il 70% delle esportazioni meridionali.
Tre sono le direttrici su cui SACE intende continuare a sostenere le filiere esportatrici italiane. La prima riguarda il rafforzamento della competitività, aiutando le imprese a trasformare la qualità riconosciuta del Made in Italy in una presenza commerciale più solida e strutturata sui mercati esteri. La seconda è l'investimento in innovazione, sostenibilità e digitalizzazione, leve indispensabili per aumentare la produttività e affrontare le sfide globali. La terza è la diversificazione, che significa ampliare la presenza in nuove aree geografiche ad alto potenziale e ridurre la dipendenza da pochi mercati di riferimento, facendo leva sul supporto assicurativo-finanziario e sulla conoscenza internazionale che SACE mette a disposizione delle imprese.
Due terzi dell'
export campano è destinato a mercato maturi e avanzati – dall'Europa agli Stati Uniti – e una maggiore diversificazione è oggi fondamentale per cogliere a pieno le opportunità e garantire alle esportazioni regionali maggiore resistenza agli shock esogeni e un trend di crescita sostenibile e duraturo. Segnali positivi provengono infatti da geografie meno presidiate: il Brasile, ad esempio, cresciuto del 6,6% nel 2024 e in ulteriore forte accelerazione nel primo semestre del 2025 (+44,6%) trainato da automotive, agrifood e mobili, ma anche l'Arabia Saudita, grazie alle potenzialità della meccanica strumentale, dei materiali da costruzione (come vetro, pietre e ceramica) e dell'elettronica.
Allargando lo sguardo al
Mezzogiorno, la dinamica è simile, con un export prevalentemente concentrato nei mercati maturi e avanzati e ampi margini di diversificazione per i settori che guidano l'export meridionale, tra cui alimentari e bevande (10 miliardi di euro) farmaceutica (quasi 10 miliardi di euro) e mezzi di trasporto (8,4 miliardi). Da tenere d'occhio anche la meccanica strumentale, la metallurgia che hanno performato molto bene nel primo semestre 2025.
Al Sud SACE è al fianco di oltre 6mila imprese, seguite da vicino anche con le sedi di Bari e Palermo, e nell'ultimo anno ha supportato progetti di export e investimenti per un totale di circa 6 miliardi di euro.