(Teleborsa) - Secondo l'ultimo
Research Bulletin della
Banca Centrale Europea, il bilancio delle
compagnie assicurative dell’area euro è diventato nel tempo meno liquido e più sensibile alle condizioni di mercato, pur mantenendo una forte dipendenza dai titoli di Stato, in particolare domestici. Gli autori – Stefano Corradin, Alessandro Fontana, Christian Kubitza e Angela Maddaloni – evidenziano come queste dinamiche possano amplificare la
volatilità nei mercati obbligazionari, soprattutto in presenza di
shock climatici.
Le assicurazioni rappresentano uno dei maggiori investitori istituzionali del sistema finanziario europeo, gestendo asset pari a circa un terzo del settore bancario. Negli ultimi anni hanno affrontato due
sfide principali: il lungo periodo di tassi bassi, che ha penalizzato la redditività dei prodotti vita con rendimenti garantiti, e il crescente impatto dei rischi catastrofali sul comparto property & casualty, sempre più centrale come "prima linea di difesa" economica contro gli eventi climatici estremi.
La ricerca mostra che, pur diversificando verso asset alternativi e meno liquidi come private debt, real estate, infrastrutture e private equity, le compagnie – soprattutto
vita – hanno mantenuto un marcato
home bias nei portafogli di
titoli sovrani. Tale preferenza è legata anche a
meccanismi di rendimento garantito e alla
regolamentazione, che considera i governativi dell’area euro come attività a rischio zero.
Esaminando i dati relativi alle
alluvioni tra il 2013 e il 2023, gli autori rilevano che, per far fronte a grandi richieste di risarcimento, le compagnie tendono a
finanziare la liquidità vendendo titoli di Stato, in particolare a breve scadenza, anziché ricorrere a
liquidità o
prestiti. Nei Paesi con maggiore home bias, questi episodi si associano a temporanei aumenti dei rendimenti sovrani, evidenziando un possibile
canale di trasmissione degli shock dalle assicurazioni ai mercati del debito pubblico.
La BCE ha sottolineato che l’integrazione dei
mercati finanziari tramite la
Capital Markets Union potrebbe ridurre questi rischi, favorendo una maggiore diversificazione dei portafogli e attenuando gli effetti amplificativi degli shock naturali sui mercati sovrani.