Proviamo allora a immaginare qualche strategia per chi ha fatto i pasticci e anche per chi non li ha fatti. La premessa da cui partiamo è che
questo è il primo di una serie di anni volatili, con rotazioni veloci e cospicue e con politiche monetarie divergenti, con un'America moderatamente restrittiva e resto del mondo espansivo. Escludiamo come improbabili, almeno a breve termine, recessioni e crash di mercato, ma anche accelerazioni nella crescita e una ripresa immediata del bull market del 2009-2014.
A chi ha venduto sui minimi dell'11 febbraio suggeriamo di non rientrare immediatamente nel mercato, se non in quantità ridotta, anche se da qui al 10 marzo non è probabile che le borse riprendano a scendere.
Le attese su Draghi infatti, pur non essendo alte come erano state in dicembre, freneranno le iniziative degli short.
Si tratta di un suggerimento soprattutto psicologico e quindi da valutare caso per caso. L'idea è che tornare subito sul mercato dopo un passo falso con l'obiettivo di rifarsi a tutti i costi conduce spesso ad altri errori, che potrebbero a loro volta indurre a uscire definitivamente e a prezzo di altre perdite. Meglio allora, in questi casi, stare fermi un giro (o partecipare con qualche call) e aspettare un nuovo ribasso per fare sbollire l'emotività e per rientrare agli stessi livelli a cui si è usciti o ancora più in basso (se sarà il caso) in modo da mantenere un senso di coerenza in quello che si fa.
Sono considerazioni, lo sappiamo, che possono fare inorridire tanto i cultori della
teoria dei mercati efficienti quanto quelli di
finanza comportamentale (volere comprare sotto il livello a cui si è venduto è una forma di ancoraggio a qualcosa di arbitrario). La razionalità, negli esseri umani, va però riconciliata con la pancia e con l'integrità dell'Io, altrimenti non si va da nessuna parte.
Ci saranno opportunità per rientrare su livelli interessanti?
Il referendum del 23 giugno nel Regno Unito potrebbe essere un'occasione.
Brexit potrebbe anche non essere catastrofico come si usa dire, ma di sicuro aprirebbe una lunga fase di trattative complicate e darebbe forza a tutti i nazionalismi europei. Se i sondaggi non daranno indicazioni più che chiare, le borse cercheranno di incorporare un premio per il rischio nelle settimane precedenti il referendum.
"