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Le officine di Vulcano

Il mondo torna in fabbrica, in fonderia e in cantiere

L'entusiasmo per l'intelligenza artificiale lascia il posto ai dubbi, se non allo scetticismo. Dov'è l'AGI, l'artificial general intelligence paragonabile a quella umana, che due anni fa ci era stata promessa per il 2025? Dove i sono i ricavi per le società del settore, che continuano a spendere centinaia di miliardi di dollari ogni anno in ricerca e data center e non ne incassano che un terzo?

Naturalmente i governi spingono ancora il comparto, per le sue applicazioni militari e perché non si può restare indietro rispetto agli avversari o ai concorrenti geopolitici. L'attenzione, però, si è ora estesa, anche da parte dei mercati, al cuore tradizionale del manifatturiero, l'industria pesante. Trump ha creato un ufficio nella Casa Bianca dedicato alla rinascita della cantieristica, perché l'America produce un centesimo delle navi che produce la Cina. Alluminio e acciaio sono, insieme a farmaceutica e semiconduttori, al centro dei rialzi dei dazi di settore in preparazione. L'Europa, dal canto suo, supera due tabù in una volta sola (quello dell'ortodossia fiscale e quello geopolitico della Germania che può mantenere solo un esercito simbolico dopo i disastri del secolo scorso) e decide il rilancio massiccio delle spese militari. La Cina, dal canto suo, annuncia un aumento del 7.2 per cento delle spese per la difesa per il 2025, superiore a quello del Pil, programmato per crescere del 5 per cento.

Non c'è solo l'industria pesante. Trump sogna una reindustrializzazione generale dell'America e a questo finalizza la svalutazione del dollaro, il contenimento dei tassi d'interesse a lungo termine, il protezionismo, il trasferimento in America dell'industria taiwanese dei semiconduttori, l'invito ai partner commerciali ad aprire fabbriche in America. L'Europa, oltre ai programmi di riarmo, prepara a livello unionale piani sull'innovazione, mentre la Germania lancia un piano decennale per le infrastrutture. La Cina, che vuole comunque mantenere il suo status di hub manifatturiero del mondo e estendere il suo primato a tutti i settori industriali, aggiunge un rilancio consistente dei consumi interni.
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