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God bless America

Per il bene degli Usa e del mondo intero

I continui atti di violenza compiuti quasi ogni giorno vengono dai più, forse per comodo e per non mettersi in discussione, come sempre attribuiti all'uso facile delle armi da fuoco. Certamente questa è una parte della verità, ma quella più profonda è che quelle armi sono caricate dal dramma sociale di una società in cui i valori espressi dalla formula "E pluribus unum" sono stati cancellati da una disuguaglianza senza pari nella loro storia e da una decadenza valoriale e culturale che sembra avvitarsi su sé stessa, incapace di trovare le risposte ai problemi che un modello socioculturale scavalcato in cui la democrazia ha finito per essere sostituita dall'oligarchia. I seguenti grafici dimostrano come la violenza e l'incarcerazione si stiano autoalimentando:

Incarcerated Americans 1920-2013
Questi sono i drammatici segnali di una società che sta cominciando a sgretolarsi e qui si entra nella storia e nel ciclo di vita delle società che collassano sempre per l'incapacità delle élites di fare fronte con coraggio e creatività alle sfide poste dal divenire della storia. In questo modo le élites si ossificano per non mettere in discussione un modello che privilegia gli interessi personali a scapito del bene comune fino a quando le società iniziano a collassare. Sono i fatti che nel 1989 hanno fatto saltare l'impero sovietico che stava già implodendo da tempo dell'invasione in Afghanistan; questo stesso contesto sta facendo saltare la tenuta sociale degli Usa.

La Storia ha i suoi tempi e questi vanno letti per capirne l'evolversi. Gli Usa svoltano la pagina della loro storia alla fine degli anni sessanta; il 1968 è l'"annus horribilis", il 30 e 31 gennaio l'offensiva del Tet lanciata nel Vietnam dal piccolo, ma sapiente generale Giap stronca le speranze certe di vittoria che il supponente generale Westmoreland aveva dichiarato e lancia gli Usa nel dramma della sconfitta. In aprile viene ucciso Martin Luther King, in giugno Robert Kennedy e con loro le speranze di libertà e di uguaglianza razziale. Finisce un periodo politicamente socialista, il quintile più povero cresceva del 115% ed il più ricco dell'85%, con Kennedy il debito pubblico americano arrivò al punto minimo del secolo così come la disuguaglianza, ma era quello il momento dell'"american dream" oggi cancellato dai fatti.
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