Il rapporto di collaborazione con il regime di Hitler finì nel 1938 per divergenze sulle spese belliche;
Sacht subì il processo di Norimberga e ne fu assolto ed alla fine prestò la sua consulenza ricercatissima ai paesi in via di sviluppo: Egitto, India, Siria, Indonesia, Giappone.
Il ricordo dell'opera di H. Schacht può essere utile, come ricordava Keynes, per
provare a proporre soluzioni che non siano solo uno scontro diretto e, forse, autolesionista con i partners europei; può dare risposte innovative ad una crisi alla quale non si può rispondere con il pensiero che l'ha creata.
L'idea di una soluzione interna funzionale alla ricostruzione della fiducia nelle istituzioni è funzionale a ricomporre il senso di solidarietà e di condivisione che ha sempre caratterizzato il nostro popolo e l'idea di un prestito garantito dallo Stato ed indenne da imposte può essere utile a drenare l'enorme liquidità dalle banche verso l'immediata produttività ed infine favorire il ritorno all'economia reale per abbandonare le illusioni di una falsa finanza.
Ma per affrontare in modo innovativo e non tradire la fiducia sono vincolanti la professionalità degli operatori, la decostruzione del sistema burocratico ormai troppo autoreferenziale, la definizione delle responsabilità e l'applicazione di un principio di merito che non sia quello dell'appartenenza.
Va ricordata in questo senso la condivisibile e recente proposta del prof. Giulio Tremonti che propone un patto di fiducia con gli italiani indicando: "
un grande piano di ricostruzione nazionale basato sull'emissione di titoli pubblici italiani a lunghissima scadenza e basato sulla fiducia; esenti da ogni imposta presente e futura e niente ricorso alla patrimoniale, al MES ed alla troika".
"