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Rituali di espiazione

È una correzione, ma con una punta di disagio


Ci sono poi da seguire le vicende americane. C'è il percorso accidentato del pacchetto fiscale da 3.5 trilioni (quello più piccolo e bipartisan verrà approvato senza problemi) e c'è la questione del tetto all'indebitamento. Qui i problemi non insorgeranno tanto dalla drammatizzazione del dibattito (tutti sappiamo che alla fine il tetto verrà innalzato) quanto dalla valanga di emissioni che il Tesoro lancerà non appena avrà l'autorizzazione dal Congresso. Questa valanga, proprio mentre la Fed si avvia a un tapering senza se e senza ma, potrà portare a qualche tensione lungo quasi tutta la curva.Sono tutti problemi che il mercato supererà se, come pensiamo, la crescita si manterrà buona e riaccelererà con l'affievolirsi della variante delta. La correzione dei giorni scorsi, tuttavia, potrebbe essere, a differenza delle correzioni veloci degli ultimi mesi, l'inizio di una fase di assestamento laterale di qualche settimana.

Va poi registrata una certa dispersione nelle considerazioni sulla natura di questa fase. Mentre la maggior parte degli analisti raccomanda di non esitare a comprare in caso di correzione del 10 per cento, Michael Wilson di Morgan Stanley ritiene possibile una correzione del 20 per cento. Wilson prefigura una tipica crisi da metà ciclo, come quelle che abbiamo visto negli ultimi tre cicli quando la politica monetaria è passata da espansiva a moderatamente restrittiva.

I tre cicli passati sono durati ognuno un decennio (otto-nove anni di crescita e uno di recessione) e le crisi di metà ciclo sono arrivate al quarto o quinto anno. È verissimo che questo è un ciclo che procede a tappe forzate sotto le fruste monetarie e fiscali. È quindi vero che questo ciclo potrebbe essere più breve, perché la candela che fa più luce brucia più in fretta. Ritenere però che la crisi di metà ciclo si già alle viste dopo solo 15 mesi di espansione sembra eccessivo. Il 2023, che vedrà i rialzi dei tassi di policy americani raggiungere una certa massa critica, parrebbe più indicato.

Operativamente, a parte qualche modesto alleggerimento sulla parte lunga della curva quando sarà approvato l'innalzamento del debt ceiling, suggeriamo di mantenere le posizioni azionarie (con un modesto sovrappeso dei ciclici) e, in caso di eventuali nuovi vuoti d'aria, di comperare call su fine anno.
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