(Teleborsa) - Il Presidente americano
Donald Trump definisce la missione a Mosca dei suoi inviati
"ragionevolmente buona", ma le
posizioni fra Mosca e Kiev sono ancora
molto lontane sul piano in 20 punti messo a punto dagli Stati Uniti.
L'incontro fiume dell'inviato statunitense
Steve Witkoff, accompagnato dal genero di Trump, Jared Kushner,
con Vladimir Putin al Cremlino, si è concluso con un sostanziale
nulla di fatto e, quindi, è
saltato anche il confronto con il leader ucraino
Volodymyr Zelensky, che sarebbe seguito. Della cancellazione dell'incontro con Zelensky si sa poco, ma è trapelato che sia stata proprio Mosca a far pressioni perché gli inviati statunitensi tornassero direttamente a Washington.
Restano tutti insoluti i nodi della trattativa: territori, garanzie di sicurezza, relazioni fra Nato e Kiev, forze armate. Tutti punti su cui lo zar non ha voluto fare alcun passo indietro
A seguito del flop dei colloqui al Cremlino, il
negoziatore ucraino Rustem Umerov ha avviato nuove consultazioni con i partner europei e con la Nato a Bruxelles e sta programmando un
nuovo viaggio a Miami, per un altro confronto con gli USA. Stando a quanto riporta Associated Press, funzionari dell'Amministrazione Trump incontreranno Umerov a Miami nelle prossime ore.
Frattanto, il leader statunitense
Donald Trump, dopo essere stato informato dai suoi inviati dell'esito dei colloqui con Mosca, ribadisce che
Putin "vorrebbe mettere fine alla guerra". Secondo il portavoce di Putin,
Dmitry Peskov, il presidente russo
"non ha respinto il piano americano, ma solo alcune parti".