(Teleborsa) -
La Manovra è pronta a tagliare il traguardo dopo un percorso ad ostacoli: non tutti i nodi che hanno accompagnato l'iter parlamentare sono stati sciolti, su tutti quello delle pensioni, nota dolente in particolare in casa Lega. Dopo la fiducia, che il governo ha incassato con 219 sì e 125 voti contrari, oggi spetterà alla Camera licenziare il testo a poche ore dalla fine dell'anno scongiurando così il temuto spettro
dell'esercizio provvisorio. Seppur non privo di criticità su più fronti, il governo rivendica la linea, in particolare sul fronte della tenuta dei conti. Non la pensa così l'opposizione che in più occasioni ha bollato il testo come
"asfittico" e "privo di prospettive per la crescita". Alla fine, il centrodestra trova una quadra con la Lega che mette nero su bianco in un ordine del giorno
la richiesta di sterilizzare l'innalzamento dell'età pensionabile che scatta dal 2027. Il governo da parere favorevole al testo che impegna il governo a "valutare l'opportunità di riconsiderare la misura" che prevede che i requisiti pensionistici aumentino di un mese dal 2027 e di tre mesi dal 2028. L'odg impegna quindi l'esecutivo anche ad adottare "le opportune iniziative normative volte a sospendere, compatibilmente con i vincoli di finanza
pubblica, tale aumento".
"La Lega chiede di ridurlo ulteriormente, vedremo durante il 2026", dice il ministro
Giancarlo Giorgetti, presente in Aula dall'inizio del dibattito. Del resto, aggiunge il titolare del Tesoro, l'aver previsto in manovra una gradualità dello scalino è stato
"coperto con oltre un miliardo".Voto finale, dunque, oggi, 30 dicembre. In nottata - dopo che i lavori sono andata avanti senza sosta - è terminato l'esame degli ordini del giorno con l'Assemblea che
tornerà a riunirsi alle 11 per le dichiarazioni di voto e il via libera definitivo al testo.