(Teleborsa) -
ANIE Confindustria accoglie con favore
l’estensione temporale della disciplina del Piano Transizione fino a settembre 2028, come previsto dall’
ultima bozza della Legge di Bilancio rilasciata dalla 5ª Commissione Permanente del Senato. Positiva anche la proposta di aggiornamento degli Allegati A e B, che
amplia l’elenco dei beni agevolabili includendo componenti hardware e software di particolare rilevanza per l’evoluzione tecnologica dei processi industriali.
Accanto a questi elementi,
la Federazione esprime tuttavia preoccupazione per alcune misure introdotte nel provvedimento che rischiano di comprometterne l’efficacia e la reale fruibilità da parte delle imprese.
In particolare, l’eliminazione delle agevolazioni rivolte all’efficienza energetica rappresenta un indebolimento del Piano e appare in parziale contrasto con l’aggiornamento degli Allegati, che
mira anche a valorizzare le componenti "green" dei processi produttivi. Una scelta che rischia di penalizzare investimenti strategici in sostenibilità e innovazione, oggi sempre più interconnessi.
Ulteriori criticità emergono dalla previsione di agevolare esclusivamente beni prodotti in uno Stato membro dell’Unione Europea o
in uno Stato aderente allo Spazio Economico Europeo. Pur condividendo l’obiettivo di rafforzare le filiere europee, una formulazione così trasversale rischia di risultare complessa da applicare e l’eventuale verifica da parte delle Autorità competenti risulterebbe problematica.
Particolarmente problematica appare, inoltre,
l’eccezione che esclude dall’elenco dei beni agevolabili i moduli fotovoltaici prodotti nell’UE con un’efficienza a livello di modulo almeno pari al 21,5% (categoria A del Registro ENEA). L’esclusione di questa fascia rischia di ridurre drasticamente il numero di produttori europei in grado di competere, con un conseguente impoverimento del mercato e una minore concorrenza.
Infine,
la previsione di un decreto ministeriale, in luogo dell’auspicato decreto direttoriale, comporterà un necessario concerto tra MIMIT e MEF, con il rischio concreto di un allungamento dei tempi di attuazione del Piano nel corso del 2026.
Senza un adeguato sostegno all’efficienza energetica e senza regole chiare e applicabili, il rischio è quello di
ridurre l’impatto positivo di uno strumento che dovrebbe invece accompagnare la trasformazione tecnologica e sostenibile del Paese, in modo realmente orientato alla competitività del sistema industriale.
ANIE Confindustria auspica pertanto che,
nel prosieguo dell’iter parlamentare, possano essere introdotti correttivi in grado di rafforzare il Piano, garantendo certezza normativa, tempi di attuazione adeguati e un reale sostegno alla competitività delle imprese italiane ed europee.