(Teleborsa) -
Mani forti sul titolo Saipem nella seduta odierna. Il titolo è nettamente il
peggiore del FTSE MIB, lasciando sul terreno oltre il 5%, dopo essere stato uno dei migliori da inizio 2023. Prima della caduta odierna, le azioni avevano guadagnato oltre il 35% YTD, con gli investitori che si stavano riposizionando sul titolo in vista dei risultati di fine mese (il CdA approverà il preconsuntivo di bilancio il 27 febbraio) e dopo le complesse vicende societarie dello scorso anno.
Proprio all'aumento di capitale del 2022 potrebbero essere collegate le vendite odierne. Considerando che, alle 15.00, il
controvalore è superiore ai 275 milioni di euro e le
azioni passate di mano sono oltre 188 milioni (oltre il 9% del capitale), si può avanzare l'ipotesi che dietro al movimento odierno ci siano i
disinvestimenti da parte delle banche che lo scorso luglio avevano partecipato all'aumento di capitale della società di servizi e soluzioni per il settore energia e infrastrutture. Analizzando gli ultimi 30 giorni, si osserva infatti che il controvalore medio per intera seduta è di circa 74 milioni di euro, mentre la quantità scambiata pari a 54 milioni di pezzi.
Il
prezzo di sottoscrizione delle banche era stato pari a 1,013 euro per azione, che scende sotto quota 1 se si considerano anche le
commissioni. Gli 1,5005 euro per azione della chiusura di venerdì potrebbero essere stati considerati un buon livello per cedere i titoli in profitto.
All'operazione
avevano partecipato BNP Paribas,
Citigroup,
Deutsche Bank,
HSBC,
Intesa Sanpaolo e
UniCredit (in qualità di joint global coordinators) e
ABN AMRO, Banca Akros,
Banco Santander,
Barclays,
BPER,
Goldman Sachs,
Société Générale e
Stifel (in qualità di joint bookrunners).
Seduta negativa per
Saipem, che si posiziona a 1,417 euro, con
una discesa del 5,56%. Atteso un ulteriore ripiego verso l'area di supporto vista a 1,357 e successiva a 1,296. Resistenza a 1,635.