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Saranno le Europee le vere primarie per Matteo Renzi

Berlusconi, Grillo e la Lega sfideranno il PD a maggio, comunque vada con...

L'abbinamento elettorale politiche-europee, infine, sarebbe un bagno di sangue, per il PD, Scelta Civica e Nuovo Centro Destra: a trascinare il voto sarebbero le parole d'ordine euroscettiche: bisogna evitarle a tutti i costi. E poi, ora, si trova nuovo tra i nuovi, giovane tra i giovani, insieme a Letta e ad Alfano. Una gioventù ostentata: facce pulite, ma soprattutto pesi piuma. La sponda dell'Unione europea è rimasta quella di sempre: ostica, indigeribile, algida.

Silvio Berlusconi, intanto, si sta già preparando per la campagna elettorale delle Europee. Grillo farà lo stesso: ora tace, perché funziona con messaggi emozionali, sussultori, fuochi di paglia che durano quel tanto che basta per convincere gli elettori. Per Matteo Renzi ed Enrico Letta sarà una morsa infernale, perché sono già sulla difensiva, costretti a puntellare una strategia indifendibile, quella che ha portato al rigore senza prospettive.

Perché, se non fosse chiaro abbastanza, l'obiettivo del riaggiustamento che chiede l'UE si fa con la deflazione: prezzi in caduta, salari ridotti e disoccupazione alle stelle. Da una parte la stretta sui bilanci pubblici, tasse e tagli, e dall'altra quella sul credito: da dove dovrebbe partire lo sviluppo non si sa. Chi continua a parlare dell'export guardi al Giappone: dopo 15 anni di salari bloccati, di prezzi in caduta e di tassi di interesse rasoterra, si è messo a stampare yen. Serve per comprare debito pubblico, finanziare investimenti, svalutare: in un anno, ha perso il 30% sull'euro. E l'inflazione giapponese è ancora sotto il 2%. Come se non bastassero Forza Italia ed il M5S, anche la Lega farà una campagna euroscettica, tanto per ribadire l'eufemismo.

Il Governo doveva presentarsi alle Camere, dopo la scissione del PDL in due tronconi (Forza Italia e NCD), per farsi rinnovare la fiducia. Aveva chiesto di attendere le primarie del PD, per tener conto degli orientamenti della nuova Segreteria del Partito. Ma Renzi sta fuori dal Parlamento, insieme a Grillo, ed a Berlusconi che è stato dichiarato decaduto dal seggio senatoriale. Sarà un dibattito mogio, dal risultato scontato.

Ci si conterà davvero alle Europee: Renzi se volesse vincerle, per imporsi contro Forza Italia, Lega e Movimento 5 Stelle, dovrebbe candidarsi personalmente: capolista in tutti i collegi per il PD. Dovrebbe raccogliere lì i milioni di voti, e di preferenze, che ha messo insieme alle primarie. Correrebbe da solo, vista l'incandidabilità di Berlusconi e l'indisponibilità di Grillo a presentarsi: ma rischierebbe davvero troppo, visto il vuoto di strategie per l'Europa. Un vuoto politico che sarà colmato dall'euroscetticismo. Se non sale sul treno europeo, dovrà scendere presto. Prossima fermata, Firenze.

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