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Coronavirus, l'Italia torna terra di frontiera

Pilastro dell'Anglosfera, colonia franco-tedesca o ponte verso la Cina?


Tacciono, finora, le autorità europee: sanno che, se per ragioni sanitarie dichiarassero la chiusura delle frontiere con l'Italia, decreterebbero nello stesso momento la fine dell'Unione che si fonda sulla libera circolazione di persone, merci e capitali.

La Cina, indispettita per la cessazione dei voli diretti da parte dell'Italia, tace. Ma constata che il nostro Paese l'ha ormai sostituita come veicolo della diffusione della epidemia: pur senza volerlo, ha proiettato su di noi la sua ombra negativa. Curiosamente, si sta pure immaginando un "ceppo italiano" per il virus, in modo da farne dimenticare l'origine cinese: un paradosso solo apparente, in questo conflitto geopolitico.

Solo il Vaticano tifa per una collocazione filo-cinese da parte dell'Italia: da sempre, dai tempi di Matteo Ricci, l'ambizione dei Gesuiti è stata quella di inglobare il Celeste Impero nel Regno di Cristo. Ora, con Papa Francesco, siamo di fronte ad una occasione storica, irripetibile.

Siamo divisi, terra di frontiera, come nel '43: allora il discrimine era tra filoamericani e filosovietici. Ora, il gioco si è fatto più articolato: c'è chi punta ad annullare l'Italia all'interno del progetto europeo, che non è ormai altro che l'asse franco-tedesco; e c'è invece chi pensa che ci possa essere spazio al di fuori dell'Unione europea, pur senza avere il coraggio di esporsi in ordine all'adesione alla nuova compagine occidentale, che sostituisce la Nato con l'Anglosfera.

E' un assetto, quest'ultimo, che mette insieme tutto il vecchio Impero Britannico, compresi gli Usa che ne furono a lungo una piccola colonia, che comprende il Canada e l'Australia, passando dall'India, fino alla Nuova Zelanda.

L'Italia ne sarebbe il pilastro, piantato nel Mediterraneo, come accade da un paio di secoli: dalla presenza inglese in Sicilia per bloccare l'avanzata napoleonica, ai tempi di Cavour e della guerra di Crimea combattuta a fianco dell'Inghilterra, alla Riunificazione dell'Italia con Garibaldi e Mazzini che erano di casa a Londra, all'accordo stipulato lì da Giolitti nel 1915 che portò all'abbandono della alleanza con l'Austria e la Germania, fino allo sbarco in Sicilia del '43.

Tutto torna, con una regolarità impressionante, in tempi di crisi geopolitiche.

Pilastro dell'Anglosfera, colonia franco-tedesca o ponte verso la Cina?

Coronavirus, l'Italia torna terra di frontiera.
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