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Il Recovery Fund manda l’Italia al macero

Un sistema parallelo porta l'Italia sotto il controllo dell'Unione. Il resto va buttato

E' un gioco ad incastro, quello che è stato messo in moto con il Recovery Fund, il programma più significativo del Next Generation UE (NGUE): serve solo per aumentare il potere di direzione e controllo dell'Unione europea sugli Stati.

Un altro surrettizio trasferimento di sovranità, ceduta senza neppure fare i conti esatti di quanto ci verrebbe "concesso".

Da una parte, infatti, sono previste somme a fondo perduto, Grant: saranno dei trasferimenti, come quelli del FESR (Fondo europeo di sviluppo regionale) che non sono altro che la restituzione di una quota delle somme che vengono versate dall'Italia attraverso il prelievo delle "risorse proprie" dell'Unione. L'Italia è stata sempre un contribuente netto, da decenni: paga più di quanto riceve.

Del nuovo quadro finanziario settennale 2021-2027, ancora non approvato, non è chiaro quali siano i contributi ulteriori che dovremo versare, perché il bilancio dell'Unione si è fatto più consistente: ci sono gli aumenti della componente IVA e due nuove tasse, quella sul CO2 e sulla plastica non riciclata.

E non è ancora stato formulato definitivamente il quadro finanziario del NGUE: anche qui, c'è una componente di entrate fiscali da versare all'Unione.
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