Come se non bastasse, a questo punto ci si è messo di mezzo il
PNRR, con un altro centinaio di miliardi di euro di altre spese, distribuite tra la Transizione energetica, la Digitalizzazione e la Coesione sociale.
Nel frattempo,
nessuna riorganizzazione della pubblica Amministrazione che ha un personale sempre più anziano, demotivato alle soglie del pensionamento.
Nessuna strategia neppure per la
Sanità pubblica con le strutture ospedaliere ed i Pronto soccorso al collasso e le attese per gli esami di diagnostica sempre più lunghe, con il settore privato che beneficia di questa inefficienza.
Nessuna iniziativa organica per la messa a sistema delle attività svolte a livello comunale e periferico. Le province sono sparite, il personale disperso, mentre le Regioni reclamano competenze ulteriori, con la Autonomia differenziata.
Nella
scuola si susseguono i provvedimenti di sistemazione dei professori precari, con una continua girandola di assegnazioni e di trasferimenti. Ed i ragazzi, delusi e scoraggiati, abbandonano sempre più numerosi gli studi.
Per non parlare della
materia fiscale, con le sanatorie vere e presunte che si rincorrono l'una dopo l'altra.
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