Facebook Pixel
Milano 10:35
34.972,26 -1,21%
Nasdaq 17-mag
18.546,23 0,00%
Dow Jones 17-mag
40.003,59 0,00%
Londra 10:35
8.442,43 +0,26%
Francoforte 10:35
18.756,49 +0,28%

Egitto ed Etiopia: l'Africa Orientale dei BRICS

Russia e Cina puntano a stabilizzare il Nord Africa e penetrarne il Centro

Dei sei nuovi aderenti ai BRICS, ben due sono Paesi africani: l'Egitto e l'Etiopia, che si trovano sul versante orientale del Continente, coprono superfici vastissime e sono tra i più popolosi.

L'Egitto ha 107 milioni di abitanti, circa il doppio dell'Italia, e copre una superficie di oltre un milione di chilometri quadrati, quasi dieci volte quella dell'Italia.

L'Etiopia ha 110 milioni di abitanti, ed una superficie di 114 milioni di chilometri quadrati, pari alla somma di quella di Francia e Spagna messe insieme.

I BRICS aggiungono così una popolazione di oltre 200 milioni di persone, in pratica quanto quella di metà dell'intera Unione Europea.

Sono due Paesi chiave dal punto di vista strategico.

L'Egitto lo è in funzione della stabilizzazione del Nord Africa, a cominciare dalla Libia, e per tenere sotto controllo il ritorno alla strategia di espansione neo-Ottomana della Turchia nell'area del Mediterraneo. Il recente raddoppio del Canale di Suez, che è stato finanziato con cospicui fondi cinesi così come lo sviluppo urbanistico in corso del Cairo, ha consentito al traffico di merci provenienti dalla Cina di accelerare il transito usando navi di maggiore capacità di carico. Le relazioni con la Russia, che sono di antica data risalendo ai tempi di Nasser e dell'Unione Sovietica, si sono alternate con più stretti rapporti con gli Usa.

L'Egitto ha mantenuto relazioni di amicizia assai forti con l'Italia per via della presenza dell'Eni, sin dal 1954, che ha svolto una grande azione di ricerca di idrocarburi nell'area della foce del Nilo, con il recente ritrovamento di gas nel giacimento off-shore di “Zohr”, la più grande scoperta fatta nel Mediterraneo, in grado di assicurare l'autonomia energetica per la produzione di elettricità e di fare dell'Egitto un esportatore di GNL. Purtroppo, i rapporti con l'Italia sono stati profondamente turbati in questi anni, prima per l'assassinio di Giulio Regeni e poi per le vicende giudiziarie di Patrick Zaki, uno studente attivista egiziano che è stato recentemente graziato ed è ritornato in Italia, dove studiava.
Condividi
"
Altri Editoriali
```